mercoledì 25 marzo 2015

Il genocidio degli Yazidi e la solidarietà del PKK

Diyarbakir (Turchia), 20 marzo 2015, Nena News – Nel giorno e nelle ore in cui l’alto commissariato Onu per i diritti umani accusa Daesh (acronomo arabo per Isis) di aver compiuto un efferato genocidio contro l’indifesa popolazione degli yazidi, popolo di origine sincretica presente secolarmente sul territorio mesopotamico, la delegazione italiana di Osservatori Internazionali per il Newroz 2015 – Diyarbakir si trova proprio di fronte ai cancelli di un campo profughi Yazid. Sono profughi dei monti del Gebel Singiār (Iraq) e il campo rappresenta un esempio tangibile della fuga dal massacro, a quelli che si possono definire, già oggi, i sopravvissuti.
Un signore dallo sguardo sofferto ma ancora ospitale ci racconta la sua storia, emblema di molte altre che abbiamo ascoltato, compreso e condiviso, con la mente attenta e il cuore solidale: “Ringraziamo il Pkk perché se non fosse per loro (del popolo degli Yazidi) non ne sarebbe sopravvissuto neanche uno”.
La comunità internazionale si trova di fronte ad un genocidio ancora in corso, ancora vivido, ancora disperatamente presente in questi giorni.
I kurdi combattenti, diramazione del partito clandestino Pkk, sono i soli ad aver aiutato la popolazione degli yazidi, ad aver garantito loro una via di fuga conquistata con il sangue ed il sudore, per poi ospitare i sopravvissuti in un evidente coerenza solidale in quella che è considerata da molti la capitale del Kurdistan Turco: Diyarbakir. Nena News
*Osservatore internazionale, delegazione Italiana Newroz 2015 – Diyarbakir (Amed)

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