sabato 6 febbraio 2016

W Amedspor

Il dipartimento anti-terrorismo della polizia di Diyarbakir, dopo la vittoria in coppa per 2-1 contro il Bursaspor e la conquista degli ottavi di finale, ha effettuato un raid nelle strutture dell'Amedspor.
La polizia ha fatto irruzione negli uffici del club a Seyrantepe, distretto di Diyarbakir, portando via con se tutti i computer presenti nei locali. La motivazione è che l'account twitter della società avrebbe twittato una frase "a favore di attività terroristiche".
L'avvocato e portavoce del club Soran Mizrak ha dichiarato che il tweet è partito da un account gestito da qualche tifoso e non dal profilo ufficiale della società: "Il nostro account ufficiale è @Amedspor021 e non accettiamo di essere trattati in questa maniera per un qualcosa che non abbiamo commesso. Come può essere quel tweet una valida motivazione per il raid che abbiamo subito? Sarebbe bastato controllare l'indirizzo IP. Fare un raid mentre i nostri giocatori stanno pranzando non è un semplice controllo, è intimidazione. Siamo perseguitati da multe, il nostro stadio cade a pezzi e siamo oggetto della macchina del fango da parte dei media. Questa è una campagna per distruggerci."
Il tweet incriminato è partito dall'account @AmedsporSKe dedicava la vittoria in coppa ai "combattenti che stanno resistendo a Cizre e Sur e a tutta la gente del Kurdistan." Il tweet in seguito è stato rimosso.
Un'investigazione è partita anche dalla Federcalcio turca contro il calciatore dell'Amedspor Deniz Naki, che ha twittato dedicando la vittoria alle persone uccise durante il coprifuoco di 24 ore nella regione.
Inoltre sono stati emessi più di 30 arresti per altrettanti tifosi dell'Amedspor che nella partita contro l'Istanbul Basaksehirspor hanno intonato il coro "Basta all'uccisione dei bambini, anche loro devono guardare il calcio".
Il club è stato inoltre multato di 25,000 lire turche per aver esposto lo striscione "Insistiamo per la pace".