Lasciamo Hakkari in mattinata e ci avviamo verso la cittadina di Uludere, attraversiamo le montagne innevate che separano la Turchia dall' Iran e che sono triste scenario del passaggio di profughi; proprio nel bel mezzo di questo paesaggio irreale, il nostro pulmino ci abbandona miseramente; dopo aver aspettato 2 ore il meccanico Ford dalle Lunghe Scarpe a Punta (che hanno trafitto non pochi cuori), decidiamo di dirigerci verso Sirnak dove incontriamo il Sindaco.
Durante il colloquio egli ha modo di tracciare una panoramica di quanto avvenuto nel Newroz di quest' anno, rendendo conto del clima di tensione che anche noi abbiamo respirato.
Le elezioni del 12 Giugno unite allo schieramento di 50.000 militari nella sola area della città, non hanno favorito infatti un sereno svolgimento del Newroz, che in molte località si è concluso con la marcia della Pace e l' intervento della polizia turca.
Lo stesso Sindaco e una sua consigliera rischiano di dover passare rispettivamente 15 e 10 anni in carcere a causa di quanto espresso durante una conferenza stampa.
Il Sindaco ci conferma quindi di quanto le operazioni sia militari che politiche contro i Kurdi non si siano arrestate.
Nel momento in cui ci apprestiamo a lasciare la città veniamo raggiunti davanti al Municipio dall' altra delegazione la quale ci da notizia di quanto sta avvenendo nella città di Nusaybin: sembra infatti che dopo i pesanti scontri che hanno seguito il Newroz e che hanno portato al ferimento di 150 persone, i militari abbiano imposto il coprifuoco.
Gli scontri sarebbero stati provocati dalla restituzione delle salme di 2 gueriiglieri.
Decidiamo quindi di passare da Nusaybin ma ci giunge notizia che l' ingresso in città è stato vietato.
A tardissima notte arriviamo a Diyarbakir.
Questa mattina, abbiamo 2 incontri importanti:
il primo alla tenda delle Madri per la Pace (Sultan Koyun-Kurum), il secondo con l' Associazione dei famigliari dei detenuti politici (Tuhad-Fed).
Nel primo una madre di 62 anni ci racconta di suo marito che, nonostante l' età (65 anni) è condannato a 11 anni di carcere.
Il presidente dell' Associazione ci fornisce alcuni dati:
- dal 2008 ad oggi 4.500 minori sono stati arrestati e di questi 2.900 solo nel 2008;
- attualmente ci sono circa 100 minori che devono scontare una pena;
La legge carceraria è stata modificata nel 2010, per cui anche i bambini accusati di terrorismo scontano solo due terzi della pena (come i detenuti per reati comuni), invece che i tre quarti previsti per i maggiorenni accusati dello stesso reato.
Veniamo inoltre a conoscenza di come la condizione carceraria sia peggiorata in quanto a seguito della modifica della legge antiterrorismo del 2005 i civili possono incorrere in problemi penali anche solo a conferenze stampa o manifestazioni pacifiche.
Questo rende praticamente impossibile alla popolazione Kurda di esprimere la propria opinione.
Domani è previsto il nostro rientro in Italia ma continueremo ad aggiornarvi di quanto avviene in questo paese che non cè...il Kurdistan.
Biji Kurdistan!!!
Nessun commento:
Posta un commento