Siamo quasi pronti, gli zaini fatti, nascoste le sciarpe gialle-rosse-verdi nell'angolino più nascosto in mezzo ai golf e maglioni. Andiamo in Kurdistan, chi per la prima volta, e sarà una splendida novità, chi per l'ennesima volta e sarà sempre una settimana appassionante. Quest'anno la nostra meta è Van, dove avremo due giornate di incontri con la società civile, ci sposteremo ad Hakkari per il nostro primo Newroz, il giorno seguente a Yuksekova per un altro Newroz, poi raggiungeremo Diyarbakir, sostando ad Uludere e Sirnak, per trascorrere un altro giorno di incontri; quello che più ci colpirà sarà senz'altro con i familiari delle centinaia di minori detenuti ed incarcerati nelle prigioni ordinarie, a volte solo per aver tirato un sasso o per essere stati trovati con le mani sporche di polvere!!!!!
Sì ... questo è il Kurdistan, con le centinaia di sindaci ed attivisti per i diritti umani incarcerati, con i minori a cui è toccata la stessa sorte, con le fosse comuni piene di cadaveri trovate di recente Andremo nelle zone a più alta densità kurda, al confine con Iraq e Iran, dove è più violenta la repressione. Andremo tra gente fiera, coraggiosa, che non china la testa, nonostante tutto. Andremo, come dice un nostro carissimo amico kurdo, dove è più vibrante il cuore delle rivolta. Andremo, per usare le parole di Erri De Luca, a vedere" la cosa più bella della rivolta Kurda: le montagne, lassù è nato un popolo di liberi, la cui scuola è tra le rocce e l'università nelle prigioni".
BIJI KURDISTAN
Nelly, Marco, Nando, Raimondo, Giulio, Cecilia, Angelo, Alberto, GianLuigi, Salvatore, Peppino e Giulia
Nelly, Marco, Nando, Raimondo, Giulio, Cecilia, Angelo, Alberto, GianLuigi, Salvatore, Peppino e Giulia
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