Iniziamo la nostra seconda giornata a Van incontrando Omer Isek , presidente della locale associazione per i diritti umani IHD. Gli chiediamo di farci una panoramica delle maggiori violazioni attuali. E' sconfortante sentire che nulla e' cambiato da due anni a questa parte, anzi! Anche se sulla carta il governo turco ha migliorato la legislazione ed in vista delle prossime imminenti elezioni ha fatto tante promesse, sono state la violenza e l'impunita' ad aumentare. Dopo la vittoria del partito filo-kurdo del 2009, solo a Van 50 difensori dei diritti umani sono stati arrestati arbitrariamente. Altro problema e' il servizio di leva obbligatorio per tutti i maschi di 20 anni. che dura 15 mesi. Moltissimi giovani kurdi non vogliono prestarlo perche' sarebbero costretti a combattere i loro stessi fratelli. L'obiezione di coscienza e' proibita. per cui subiscono processi e detenzioni: l'IHD li sostiene dal punto di vista legale.
Nei dintorni di Van, a Bitlis ma anche ad Hakkari sono state rinvenute fosse comuni contenenti i resti dei desaparecidos degli anni 80-90, quando piu' cruenta era la guerra. Sono stati i contadini e i pastori, i guardiani dei villaggi (ora scaricati) ed esponenti delle forze speciali (ora in parte smantellate) a far sapere i luoghi delle sepolture di massa. Il governo turco si e' affrettato ad usare bulldozer per smantellarle ed impedire il riconoscimento delle salme, mente l'IHD ha avviato una banca dati del DNA fornito dai famigliari degli scomparsi per dare un nome a questi corpi e riconsegnarli ai famigliari.
La municipalita' ci mette a disposizione un autobus di linea per andare poi a Bostamici e visitare la cooperativa delle donne - due volte discriminate perche' donne e perche' kurde - in questo luogo hanno cosi la possıbılıta' non solo di imparare un lavoro, la sarta o la parrucchiera, ma anche di fare un percorso condiviso di consapevolezza dei propri diritti.
Concludiamo la mattinata con un incontro estemporaneo con attivisti del BDP di Bostamici che ci regalano i manifesti del Newroz. che anche noi non vediamo l'ora di festeggiare. Abbiamo notizie che sia a Sirnak che a Semdinli e' stato una festa di Pace.
Dopo un'affascinante visita ad un villaggio di montagna per vedere i resti di un'antica chiesa armena, bella ma in stato di abbandono vista la scelta del governo di non spendere fondi per restaurarla e valorizzarla come per altri monumenti presenti in zona kurda.
Torniamo a Van per incontrare il sindaco di Van ed il presidente del BDP provinciale. Sperano fermamente in una soluzione dell'annosa questione kurda consistente nell'autonomia democratica: vogliono una Turchia non piu' centralizzata, dipendente dal potere centrale di Ankara ... sperano in una democrazia partecipativa per cui il parlamento sia composto da deputati che rispecchino la multiculturalita' della nazione, dove per ogni minoranza sia rispettata la cultura, la lingua e le tradizioni. Certo sara' un percorso lungo, ma la storia, quella vera, e' fatta dı passi successivi.
La giornata si conclude con la visita dello spettacolare castello di Van, cı accompagna un2attivista del BDP, detenuto per 9 mesi ed ora formalmente libero. Ha ancora i postumi di questo periodo buio, ma con grande forza e convinzione che la lotta per la liberta' e giustizia non ammette ne' Si ne' Ma cerca dı ritornare a una vita normale, pur continuando la sua attivita' politica.
Qui in Kurdistan ogni persona, ogni incontro ci fa capire che senza giustizia, senza liberta'. senza storia, senza radici culturali non si puo' vivere con dignita': queste persone sono i "giusti" che porteremo sempre nel cuore.
Nei dintorni di Van, a Bitlis ma anche ad Hakkari sono state rinvenute fosse comuni contenenti i resti dei desaparecidos degli anni 80-90, quando piu' cruenta era la guerra. Sono stati i contadini e i pastori, i guardiani dei villaggi (ora scaricati) ed esponenti delle forze speciali (ora in parte smantellate) a far sapere i luoghi delle sepolture di massa. Il governo turco si e' affrettato ad usare bulldozer per smantellarle ed impedire il riconoscimento delle salme, mente l'IHD ha avviato una banca dati del DNA fornito dai famigliari degli scomparsi per dare un nome a questi corpi e riconsegnarli ai famigliari.
La municipalita' ci mette a disposizione un autobus di linea per andare poi a Bostamici e visitare la cooperativa delle donne - due volte discriminate perche' donne e perche' kurde - in questo luogo hanno cosi la possıbılıta' non solo di imparare un lavoro, la sarta o la parrucchiera, ma anche di fare un percorso condiviso di consapevolezza dei propri diritti.
Concludiamo la mattinata con un incontro estemporaneo con attivisti del BDP di Bostamici che ci regalano i manifesti del Newroz. che anche noi non vediamo l'ora di festeggiare. Abbiamo notizie che sia a Sirnak che a Semdinli e' stato una festa di Pace.
Dopo un'affascinante visita ad un villaggio di montagna per vedere i resti di un'antica chiesa armena, bella ma in stato di abbandono vista la scelta del governo di non spendere fondi per restaurarla e valorizzarla come per altri monumenti presenti in zona kurda.
Torniamo a Van per incontrare il sindaco di Van ed il presidente del BDP provinciale. Sperano fermamente in una soluzione dell'annosa questione kurda consistente nell'autonomia democratica: vogliono una Turchia non piu' centralizzata, dipendente dal potere centrale di Ankara ... sperano in una democrazia partecipativa per cui il parlamento sia composto da deputati che rispecchino la multiculturalita' della nazione, dove per ogni minoranza sia rispettata la cultura, la lingua e le tradizioni. Certo sara' un percorso lungo, ma la storia, quella vera, e' fatta dı passi successivi.
La giornata si conclude con la visita dello spettacolare castello di Van, cı accompagna un2attivista del BDP, detenuto per 9 mesi ed ora formalmente libero. Ha ancora i postumi di questo periodo buio, ma con grande forza e convinzione che la lotta per la liberta' e giustizia non ammette ne' Si ne' Ma cerca dı ritornare a una vita normale, pur continuando la sua attivita' politica.
Qui in Kurdistan ogni persona, ogni incontro ci fa capire che senza giustizia, senza liberta'. senza storia, senza radici culturali non si puo' vivere con dignita': queste persone sono i "giusti" che porteremo sempre nel cuore.
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