giovedì 27 agosto 2015

Bilancio di guerra di un mese

L’ufficio stampa delle HPG (Unità di difesa del popolo) ha rilasciato il bilancio di guerra dell’ultimo mese in Kurdistan.
Le Hpg hanno sottolineato che Erdoğan e il governo dell’AKP hanno avviato una guerra contro le forze democratico rivoluzionarie del popolo del Kurdistan dopo la sospensione del processo di negoziazione, di fronte ai successi ottenuti dalle popolazioni del Kurdistan del nord nelle elezioni del 7 giugno.
Le HPG hanno dichiarato che questa concezione di guerra, che era già iniziata con l’isolamento aggravato del leader curdo Abdullah Öcalan, ha raggiunto una nuova dimensione con gli attacchi globali lanciati contro il movimento curdo a partire dal 24 luglio.
La dichiarazione ha sottolineato che gli attacchi aerei e le operazioni contro le forze di guerriglia nelle zone di difesa della Medya sono state condotte come parte della guerra più intensa di annientamento degli ultimi anni.
Ricordando che gli attacchi aerei hanno anche preso di mira molti insediamenti civili,a seguito dei quali 8 persone del posto sono state uccise nel villaggio di Qandil di Zergelê.
Le HPG hanno affermato che le forze di sicurezza turche d’altra parte hanno attaccato e assassinato giovani che hanno resistito a Silvan, Varto, Silopi and Cizre nel Kurdistan del nord.
Le HPG hanno dichiarato che i guerriglieri hanno risposto con azioni efficaci a questi massacri e attacchi che hanno preso di mira la volontà democratica delle popolazioni di Turchia e Kurdistan nel Kurdistan del nord,e i colpi di annientamento contro le zone della guerriglia nel Kurdistan del sud.
Le HPG hanno elencato i seguenti dati del bilancio di guerra dal 24 luglio.
Voli di ricognizione di veicoli aerei senza equipaggio: 44
Operazioni dell’esercito turco e scontri: 62
Attacchi con elicotteri di tipo Cobra:25
Attacchi con carri armati,obici e mortai:217
Attacchiaaerei con caccia:87,15 dei quali sono stati condotti nel Kurdistan del nord e 72 nelle zone di difesa della Medya.
Azioni delle forze della guerriglia:191
Soldati uccisi negli scontri:394
Soldati feriti nelle azioni e negli scontri: 142
Funzionari di polizia uccisi:16
Funzionari di polizia feriti:36
Membri di corpi speciali uccisi:61
Membri di corpi speciali uccisi:33
Veicoli danneggiati:63 inclusi 10 elicotteri e 3 carri armati
Veicoli distrutti:50 inclusi due carri armati
Veicoli bruciati:74
Vehicles burnt down: 74
Azioni di chiusura di strade:50
Le HPG hanno dichiarato che i guerriglieri hanno sequestrato una grande quantità di munizioni appartenenti all’esercito turco
Mentre non è stato possibile verificare i risultati di 54 azioni condotte dai guerriglieri,le azioni di sacrificio a Van, Adana, Ağrı-Bazid e di Istanbul non sono incluse nelle cifre annunciate nel bilancio.
Le HPG hanno dichiarato che 42 guerriglieri hanno pero la loro vita nel corso dell’ultimo mese,tra di essi 18 sono caduti in operazioni e scontri,16 negli attacchi aerei e 8 in azioni di auto sacrificio.
Il comunicato riporta che 32 civili hanno perso la loro vita negli attacchi dell’esercito turco nel Kurdistan del nord e nel massacro di Zergelê nel Kurdistan del sud dal 24 luglio.

martedì 18 agosto 2015

Lo stato turco ricomincia a incendiare i villaggi curdi

I villaggi di Kocakoy nei distretti di Lice-Hani a Amed (Diyarbakir) e altri villaggi circostanti sono sottoposti a un pesante bombardamento da parte dell’esercito turco.Molti di questi villaggi stanno attualmente bruciando,con molti feriti e un numero sconosciuto di morti.Dopo il pesante bombardamento di luoghi civili,i soldati turchi sono entrati nel villaggio di Kocakoy.Hanno poi proceduto prendendo di mira le abitazioni sparando e bruciando le case con le famiglie ancora all’interno.Fonti locali hanno riferito che molte persone in queste case sono state uccise e seriamente ferite.
L’esercito turco ha poi proceduto a costringere con violenza l’evacuazione di questi villaggi.
Ieri una una simile situazione inquietante si è verificata nel villaggio di Şapatan (Altınsu) a Semdinli distretto di Hakkari.In questo villaggio oltre 10 abitazioni sono state demolite e rovinate.Il fumo sta ancora salendo dalle case e dalle aree forestali circostanti,cosi come da altri villaggi circostanti.
Il regime turco si è impegnato in una simile campagna negli anni ’90.Durante questo periodo,il regime ha bruciato 4000 villaggi curdi e ha sfollato 3.000.000 di persone.Il regime sta ripetendo ancora la stessa politica e la stessa pratica.
Nel precedente comunicato stampa presentato quest’oggi,abbiamo informato che le forze militai turche hanno attaccato i distretti di Varto, Semdinli, Farqin, Yuksekova, Nusaybin e Lice, prendendo di mira i civili,bombardando le attività economiche e le case deliberatamente e esplicitamente.Diverse persone sono già state uccise in questi attacchi.
Rappresentanti e parlamentari di HDP hanno riferito che stanno assistendo alla stessa strategia di quando ISIS aveva attaccato Kobane, e si era impegnato in una deliberata politica di distruzione della città.La Turchia sta adesso adottando la stessa politica di SIS in molti distretti e villaggi nelle zone curde della Turchia.
L’utilizzo della potenza militare contro i civili è un crimine di guerra.Il bombardamento diretto,i bombardamenti dei villaggi e l’incendio di case,villaggi,aziende,fattorie e l’ambiente circostante,è una tattica del terrore utilizzata del regime turco contro civili innocenti.
Chiediamo ancora alla comunità internazionale,alle ONG,alla stampa e alle organizzazioni dei diritti umani,di condannare la sporca guerra che lo stato turco sta impegnando nei confronti dei curdi.I crimini commessi contro i curdi sono violazioni dei diritti umani di cui il regime turco deve essere ritenuto responsabile dagli organi competenti e dalle organizzazioni internazionali.
Congresso Nazionale del Kurdistan – KNK

L’esercito turco assedia e attacca province e villaggi curdi

Con la conclusione del processo di pace da parte di Erdogan il 24 luglio, è in corso una nuova guerra totale contro i curdi. Da quella data le montagne, i villaggi e la geografia curdi sono stati quotidianamente sotto attacco e bombardamenti. Per quasi una settimana le forze speciali turche, sostenute dall’esercito, hanno dichiarato lo stato di emergenza nelle città curde e stanno facendo esecuzioni extragiudiziali nella regione.
Di recente in distretti come Varto, Semdinli, Farqin, Yuksekova, Nusaybin e Lice è stato dichiarato uno stato di emergenza, sono stati presi di mira civili, sono stati bombardati luoghi di lavoro e incendiate case. Non stanno permettendo che coloro che sono stati uccisi in questi attacchi vengano sepolti e che i feriti vengano curati. Tutte le entrate e le uscite di queste città e province sono chiuse, mentre le forze di sicurezza terrorizzano la gente nelle regioni che sono state isolate dal resto del paese. Le principali forniture di energia e di acqua di queste città sono state deliberatamente interrotte.
La gente che vice in questi luoghi è molto preoccupata e dice che sta affrontando la minaccia di un massacro. Fino ad ora viene riferito che sono stati uccisi diversi civili, ma secondo fonti locali il numero dei morti è molto più elevato di quanto viene riferito dallo stato. L’esercito turco ha anche assediato le zone rurali che circondano questi distretti e sta bombardando pesantemente nei villaggi, questi bombardamenti sono tuttora in corso.
La principale ragione dietro a questi attacchi e a queste uccisioni extragiudiziali di civili sta nel fatto che il presidente turco Erdogan ha dato poteri illimitati alle forze di sicurezza. Questo è un altro segno dell’ostilità dell’AKP nei confronti del popolo curdo. Attaccando il popolo curdo, il governo turco e il presidente Erdogan stanno moralmente e concretamente sostenendo ISIS.
• Chiediamo all’opinione pubblica internazionale di opporsi a questa guerra condotta dal presidente turco Erdogan.
• Chiediamo all’UE e agli stati membri, agli USA e all’ONU di rompere il loro silenzio sulla minaccia di massacro contro i curdi in Turchia.
• Chiediamo ai media internazionali di interessarsi della questione che una rilevanza significativa nella lotta contro ISIS nella regione.
Congresso Nazionale del Kurdistan KNK