domenica 26 luglio 2015

Terzo giorno di operazioni dello stato turco

3° giorno di operazioni delle forze speciali Turche nella guerra lanciata da Erdogan contro i Curdi ed il PKK: gli arresti salgono a 618 persone, di cui 518 sono Curdi e militanti della sinistra.
Nella prima notte di bombardamenti contro le basi del PKK in Nord Iraq, sono stati colpiti oltre 400 obiettivi.Durante la giornata e la nottata del 24 luglio sono proseguiti gli scontri ad Istanbul, in particolare nel quartiere di Gezi dove le strade sono invase di giovani e barricate.Nella notte violenti scontri a Nussaibin e Mardin, distrutti anche bancomat.
Ad Ankara sedata con la violenza una manifestazione contro i bombardamenti sulla guerriglia kurda, numerosi i fermati.Ad Amed ieri sera alle 11 è stato attaccato un convoglio militare Turco sulla strada che porta a Lice. Nell’attacco sono stati uccisi due soldati e feriti quattro.
A Cizre nel distretto di Sirnak, la polizia ha aperto il fuoco su un gruppo di giovani che protestavano contro i bombardamenti nella Medya Defense Zone. Due giovani sono rimasti feriti. Uno di loro, Abdullah Özdal, di 21 anni, è stato colpito al petto ed è morto questa mattina per le ferite riportate.
A Izmir due donne ferite e nove persone arrestate.
Erdogan ha dichiarato nuovamente guerra a tutti i Curdi con il beneplacito schifoso degli Stati Uniti e dell’Europa.
Şervan Varto, comandante del PKK e membro del consiglio di commando, è stato ucciso dai bombardamenti dell’aviazione Turca in corso da ieri notte e che stanno continuando tutt’ora. La Turchia sta assassinando gli eroi che hanno salvato decine di migliaia di vite combattendo contro i miliziani dell’ISIS. Dai bombardamenti tre guerriglieri e cinque civili tra cui un bambino sono rimasti feriti.

martedì 21 luglio 2015

Presidio a sostegno di Suruc

La mattina del 20 luglio intorno alle ore 11 si verificato un grave attentato a Suruc,città turca sud-orientale a soli 10 km da Kobane, causando oltre 50 morti e 200 feriti.
A Suruc erano arrivati 300 membri della Federazione delle associazioni della gioventù socialista (SGDF) che si erano riuniti nel centro culturale “Amara” prima di recarsi a Kobaneper una missione di ricostruzione della città curdo-siriana martoriata dal conflitto con l’Isis dei mesi scorsi.
Questa sera in molte città italiane ci sarà un presidio in sostegno di Suruc e degli attivisti che ogni giorno mettono a rischio la propria vita per liberare Kobane e portare la libertà e la dignità in Kurdistan.
A Parma, piazzale della Pace dalle ore 21.

lunedì 20 luglio 2015

Appello Internazionale per la ricostruzione di Kobanê e per l'apertura di un corridoio umanitario

Il 15 settembre 2014 i Daesh hanno lanciato la loro prima ingente offensiva contro il cantone curdo di Kobanê, in Siria. La popolazione curda, guidata dalle forze di autodifesa del popolo ( YPG e YPJ) ha organizzato una grande difesa contro l'attacco. La resistenza di uomini e donne all'interno di Kobanê, è stata una battaglia per la democrazia, per i diritti umani, per un futuro comune, per la legittimazione e l'uguaglianza delle donne nella società . Il supporto della Coalizione Internazionale è stato prezioso ma non sufficiente.
Kobanê è stata liberata dopo 134 giorni di resistenza, ma tra il 25 e il 27 giugno l' ISIS ha compiuto l'ennesima strage contro l'umanità: più di 200 civili, la maggior parte dei quali donne e bambini, sono stati brutalmente assassinati. La minaccia non è stata quindi rimossa.
La città risulta quasi completamente distrutta: i servizi essenziali quali acqua ed elettricità, i rifornimenti di cibo e i le cure sanitarie sono ai minimi livelli o addirittura inesistenti. Lo Stato Islamico inoltre, dimostrando ulteriormente la sua brutalità, ha dislocato migliaia di mine per impedire il ritorno della popolazione nelle proprie terre.
Pertanto è necessario garantire ai rifugiati la possibilità di rientro nella propria città in modo sicuro, sostenendo la ricostruzione delle infrastrutture basilari, al fine di assicurare loro una vita dignitosa.Nonostante la liberazione il cantone è ancora sotto embargo.
Kobanê è circondata da Daesh. Il confine con la Turchia risulta quindi fondamentale. La popolazione di Kobanê ha urgentemente bisogno di un corridoio umanitario per ricevere gli aiuti necessari al fine di proteggere,rifornire e ricostruire la propria città.
Appello ad andare a Suruç lungo il confine con Kobanê dal 12 al 17 Settembre 2015
Per promuovere la riduzione della violenza, per sostenere la stabilità in Siria e nelle regioni liberate dal terrorismo, constatando l'urgenza dell'apertura di un corridoio umanitario, al fine  di esercitare pressioni nei confronti dell' ONU,che implementando la Risoluzione 2165 del 14 Luglio 2014 art.2 potrebbe essere in grado di garantire l'apertura di un ulteriore valico di confine, invitiamo singoli attivisti, istituzioni, sindacati, partiti politici, ONG, autorità locali e internazionali alla partecipazione di una grande carovana internazionale.
Martedì 15 settembre,anniversario del primo attacco di Daesh al cantone di Kobanê, saremo tutte e tutti a Suruç, in Turchia, nella città gemella di Kobanê e a pochi chilometri dal confine siriano, per esprimere il nostro appoggio politico e umanitario. 
Invitiamo quindi a partecipare ad una manifestazione internazionale anche con automobili, furgoni e carovane sia in grado di portare la propria solidarietà e il proprio contributo per la ricostruzione di Kobanê, a difesa dell' umanità e contro la barbarie.
Ci vediamo il 15 settembre a Suruç
Rete Kurdistan Italia, Uiki Onlus
Per informazioni e adesioni : carovana15settembre@gmail.com