mercoledì 30 marzo 2011

Comunicato stampa del Congresso Nazionale Kurdo

Il Popolo Kurdo rimane saldo nella difesa della propria libertà ed esistenza


Quest'anno, le celebrazioni per il Newroz, il capodanno kurdo (21 marzo), sono state caratterizzate da manifestazioni la cui ampiezza era senza precedenti. Questa festa, che simboleggia la resistenza contro l'oppressione e la lotta per la libertà, e che raccoglie ogni anno milioni di persone, è stata per il popolo l'occasione per dichiarare al mondo intero la sua determinazione a resistere contro le politiche di negazione e distruzione, e a conquistare la sua libertà attraverso la lotta democratica.
Le “Tende per la Soluzione Democratica”, istituite in molte città del Kurdistan sotto la leadership delle Madri della Pace, hanno incontrato l'intollerante risposta del governo dell'AKP.
Pesanti scontri hanno avuto luogo quando le forze dell'ordine hanno tentato di disperdere decine di migliaia di manifestanti che si dirigevano verso le tende subito dopo le celebrazioni del Newroz. L'intervento della polizia a colpi di cannoni ad acqua, gas lacrimogeni e manganelli ha ancora una volta trasformato le strade in un campo di battaglia. I parlamentari del partito kurdo BDP e i membri delle delegazioni internazionali, presenti alle festività del Newroz come osservatori, sono stati tutti coinvolti negli attacchi.
Nel corso di questi avvenimenti che durano ormai da quattro giorni, centinaia di persone sono state prese in custodia cautelare, circa 100 sono state arrestate e ci sono dozzine di feriti. Il bilancio finale non si conosce ancora.
Da quasi 30 anni il Popolo Kurdo è impegnato in una lotta contro le politiche di governi anti-democratici e dispotici.
Gli avvenimenti che hanno riguardato i paesi arabi nell'ultimo periodo dimostrano che un regime autoritario, quale che siano la sua forza e i suoi mezzi, non può competere con la cosciente sollevazione del popolo. Sfortunatamente, fallendo nel non considerare la realtà di questi fatti, il Governo turco dell'AKP sta andando incontro allo stesso destino di quei governi.
E' paradossale come l'AKP possa dimostrare comprensione e solidarietà per i popoli che si sono ribellati ai regimi dispotici della regione e allo stesso tempo reprimere con tutta la forza di cui dispone le manifestazioni di cittadini del suo Stato, i kurdi, che lottano per la democrazia, la pace e la libertà.
L'AKP, da un lato cerca di stroncare le leggittime richieste del popolo in Kurdistan e dall'altro elabora proposte per il Parlamento al fine di realizzare un intervento militare in Libia.
Queste politiche schizofreniche dell'AKP possono essere approvate dalle forze alleate, ma non di certo dai popoli.
La lotta condotta attualmente dal popolo kurdo si pone come obiettivi quello di proclamare la sua esistenza e di rivendicare I suoi diritti e la sua libertà. Ad ogni occasione il movimento kurdo ha dichiarato la sua disponibilità per una soluzione democratica. Il suo progetto di risoluzione chiamato « Turchia democratica, Kurdistan autonomo e democratico » mira a garantire l'esistenza e i diritti dei kurdi, così come la convivenza pacifica dei kurdi con gli altri popoli all'interno di una Turchia democratica.
Il Movimento di Liberazione Kurdo, in accordo con le raccomandazioni del leader kurdo Abdullah Ocalan, ha dichiarato otto cessate il fuoco unilaterale fino ad agosto 2010. Ad oggi, tuttavia, non ha colto queste occasioni per procedere verso una risoluzione della questione kurda. Al contrario, l'AKP ha agito considerando i cessate il fuoco una opportunità per rafforzare il suo potere e moltiplicare le operazioni militari contro il movimento kurdo.
Il Medioriente non potrà raggiungere una democratizzzione stabile e durevole finché non sarà risolta in maniera democratica la questione del popolo kurdo, diviso tra quattro stati (Iran, Iraq, Siria e Turchia).
Noi non accettiamo le politiche degli Stati Uniti e dell'Unione Europera che supportano la legittima resistenza dei popoli arabi e mediorientali etichettando invece come 'terrorista' l'altrettanto legittima lotta del popolo kurdo.
Noi chiediamo a questi Stati di rinunciare immediatamente a queste pratiche sleali, poiché se continueranno a sostenere le politiche antidemocratiche del governo turco dell'AKP, la risoluzione della questione kurda diventerà sempre più difficile.

Approfondimenti e immagini sul sito della Dicle News Agency.

lunedì 28 marzo 2011

Campagna di disobbedienza civile in Kurdistan

I Kurdi hanno lanciato una campagna di disobbedienza civile. In diverse città dove hanno trascorso la notte all´aperto, nonostante l'intervento violento della polizia turca che aveva arrestato il giorno prima decine di persone.

Il partito per la pace e democrazia (BDP) e il Congresso del Società Democratica (DTK) hanno lanciato il 24 marzo una manifestazione di protesta e organizzato sit-in in diverse città, tra cui Diyarbakir, capitale del Kurdistan turco, e Batman. Il DTK riunisce parlamentari, sindaci, consiglieri comunali e provinciali kurdi, ma anche i presidenti di organizzazioni civili e confessionali, giornalisti, scrittori e sindacalisti.

La notte in tenda
Manifestanti kurdi, tra cui molte donne e bambini, hanno trascorso la notte nelle tende "per una soluzione democratica," installate dal Movimento delle Madri per la Pace in città come Mersin, Hakkari, Diyarbakir, Batman, Kiziltepe e Viransehir.

A Diyarbakir, le autorità hanno vietato la manifestazione. Giovedì, sono stati piazzati i carri armati per bloccare i manifestanti, ma migliaia di persone hanno continuato a radunarsi. Un gruppo di giovani ha gettato fuochi d'artificio contro la polizia, che ha risposto con i gas lacrimogeni.

Deputati kurdo trascinato a terra
A Batman, la polizia turca ha trascinato a terra un membro curdo del BDP, Bengi Yildiz, nel corso di un intervento violento per disperdere un pacifico sit-in, e ha arrestato quasi 100 persone. Alcune ore prima, la polizia avevo rimosso le tende che poi sono state nuovamente messe su nel tardo pomeriggio.

Questa nuova campagna di protesta arriva dopo la celebrazione del Newroz,arrivo della primavera e celebrazione della resistenza kurda in cui circa tre milioni di persone sono scese in strada tra il 21 e il 22 marzo.

Quattro richieste
Il co-presidente del BDP, Selahattin Demirtas, ha denunciato la violenza della polizia e ha affermato che la polizia e il governatore di Diyarbakir, non sono i loro interlocutori, ma il governo.

Dopo il violento attacco della polizia a Diyarbakir il co-presidente della BDP ha sottolineato la determinazione el popolo kurdo e ha parlato di quattro richieste da parte del popolo kurdo: cessazione immediata delle operazioni militari e politiche, la garanzia costituzionale per l’istruzione in lingua curda e l'uso del curdo nelle istituzioni l'abolizione della soglia elettorale del 10%, una enorme diga che limita notevolmente la rappresentanza del popolo curdo in Parlamento e la liberazione dei prigionieri politici.

Ahmet Turk, co-presidente del DTK ed ex-presidente della ex-partito curdo DTP, bandito nel dicembre 2009, poi trasformatosi in BDP, ha detto che non si tirerà indietro di fronte alla repressione della polizia.
"Non abbiamo pietre, bastoni in mano, ma ce la faremo, a raggiungere quello che vogliamo con le nostre grida e con le manifestazioni pacifiche" ha aggiunto il sindaco di Diyarbakir Osman Baydemir, che stava al suo fianco.

Tende in Europa
Kurdi che vivono nei paesi europei vogliono anch’essi installare tende in diverse capitali europee. Il Coordinamento curdo della società democratica (CDK) ha lanciato una campagna d'azione, mentre il ruolo dei Kurdi nei paesi europei è importante per far sentire la voce delle le rivendicazioni del popolo curdo. Vi saranno tende a Vienna, Colonia, Berlino, Parigi, Berna, Atene, Stoccolma, Francoforte, Strasburgo, Londra, Roma e Denhag con lo slogan "i Kurdi vogliono essere riconosciuti il "

I giovani Kurdi terranno una dimostrazione di protesta il 2 aprile a Bruxelles. Il CDK chiama il popolo kurdo ad aderire al movimento di disobbedienza civile .

(articolo e foto tratti da Kurdish Info)

sabato 26 marzo 2011

Modena: il Newroz della nostalgia

Oggi si festeggia il capodanno kurdo a Modena, dove è presente una numerosa comunità della diaspora . Ritroviamo tante amiche e amici , ci abbracciano con affetto. Non hanno bisogno di sapere che siamo reduci dal Kurdistan: ci hanno visto su Rojtv . Alì mi chiede quando potrà ritornare a celebrare il Newroz nella sua amata Dersim , anche Mehmet, Aishe, Murat, Azad ... un velo di tristezza avvolge i loro occhi e il loro cuore in questo giorno di gioia . Sono i rifugiati .. fuggiti dal loro villaggio in fiamme, dal carcere, dall'oppressione turca ; rivivono il Newroz qui, a Modena, ma il loro cuore è là, sui monti della rivolta kurda.Poi la musica si fa più intensa e andiamo a ballare, per scacciare la nostalgia.A metà pomeriggio arriva Hevi , da anni impegnata a Uiki. e promotrice di tutte le manifestazioni di cultura kurda in Italia. Dal palco si susseguono i canti e gli slogan mentre aumentano sempre di più le persone che ballano in cerchio, tenedosi la mano . Biji kurdistan!!!


Video su Yuksekova

Sono stati pubblicati due interessanti video sul Newroz, cui ha partecipato la nostra delegazione a Yuksekova : Video 1 e Video 2.

mercoledì 23 marzo 2011

Fotografie da Hakkari a Diyarbakir










22 e 23 Marzo da Hakkari a Diyarbakir

Lasciamo Hakkari in mattinata e ci avviamo verso la cittadina di Uludere, attraversiamo le montagne innevate che separano la Turchia dall' Iran e che sono triste scenario del passaggio di profughi; proprio nel bel mezzo di questo paesaggio irreale, il nostro pulmino ci abbandona miseramente; dopo aver aspettato 2 ore il meccanico Ford dalle Lunghe Scarpe a Punta (che hanno trafitto non pochi cuori), decidiamo di dirigerci verso Sirnak dove incontriamo il Sindaco.
Durante il colloquio egli ha modo di tracciare una panoramica di quanto avvenuto nel Newroz di quest' anno, rendendo conto del clima di tensione che anche noi abbiamo respirato.
Le elezioni del 12 Giugno unite allo schieramento di 50.000 militari nella sola area della città, non hanno favorito infatti un sereno svolgimento del Newroz, che in molte località si è concluso con la marcia della Pace e l' intervento della polizia turca.
Lo stesso Sindaco e una sua consigliera rischiano di dover passare rispettivamente 15 e 10 anni in carcere a causa di quanto espresso durante una conferenza stampa.
Il Sindaco ci conferma quindi di quanto le operazioni sia militari che politiche contro i Kurdi non si siano arrestate.
Nel momento in cui ci apprestiamo a lasciare la città veniamo raggiunti davanti al Municipio dall' altra delegazione la quale ci da notizia di quanto sta avvenendo nella città di Nusaybin: sembra infatti che dopo i pesanti scontri che hanno seguito il Newroz e che hanno portato al ferimento di 150 persone, i militari abbiano imposto il coprifuoco.
Gli scontri sarebbero stati provocati dalla restituzione delle salme di 2 gueriiglieri.
Decidiamo quindi di passare da Nusaybin ma ci giunge notizia che l' ingresso in città è stato vietato.
A tardissima notte arriviamo a Diyarbakir.
Questa mattina, abbiamo 2 incontri importanti:
il primo alla tenda delle Madri per la Pace (Sultan Koyun-Kurum), il secondo con l' Associazione dei famigliari dei detenuti politici (Tuhad-Fed).
Nel primo una madre di 62 anni ci racconta di suo marito che, nonostante l' età (65 anni) è condannato a 11 anni di carcere.
Il presidente dell' Associazione ci fornisce alcuni dati:
- dal 2008 ad oggi 4.500 minori sono stati arrestati e di questi 2.900 solo nel 2008;
- attualmente ci sono circa 100 minori che devono scontare una pena;
La legge carceraria è stata modificata nel 2010, per cui anche i bambini accusati di terrorismo scontano solo due terzi della pena (come i detenuti per reati comuni), invece che i tre quarti previsti per i maggiorenni accusati dello stesso reato.
Veniamo inoltre a conoscenza di come la condizione carceraria sia peggiorata in quanto a seguito della modifica della legge antiterrorismo del 2005 i civili possono incorrere in problemi penali anche solo a conferenze stampa o manifestazioni pacifiche.
Questo rende praticamente impossibile alla popolazione Kurda di esprimere la propria opinione.
Domani è previsto il nostro rientro in Italia ma continueremo ad aggiornarvi di quanto avviene in questo paese che non cè...il Kurdistan.
Biji Kurdistan!!!

Alcuni volti del Newroz












lunedì 21 marzo 2011

NEWROZ PIROZ BE

Oggi è il Newroz, festa di libertà contro l'oppressione; ad Hakkari, però, si
respira ancora l' odore acre dei lacrimogeni di ieri.

Partiamo per Yuksekova, per il Newroz che dovrebbe riunire tutti i Kurdi anche
delle città limitrofe.
Dopo 2 check point della polizia turca, arriviamo.
Una folla immensa sta andando verso la spianata della festa, vediamo tantissimi
giovani che urlano slogans e subito
pensiamo a ciò che abbiamo vissuto ieri.
I ragazzi qui sono nati nell' oppressione, nella paura, ed è comprensibile la
rabbia che portano dentro.
(purtrooppo qui il semplice gesto di lanciare sassi comporta un uso
sproporzionato della forza da parte delle polizia)

Arriviamo alla spianata con lo striscione "Liberi tutti" riferito ovviamente
alla detenzione di sindaci e difensori dei diritti umani: è un ovazione!!!

Inizia il newroz con una festa di colori, musica, balli e abbracci.
Anche noi veniamo invitati a salire sul palco e vediamo una folla immensa
(intorno alle 25.000 persone), migliaia di braccia alzate, bandiere e sciarpe
gialle, rosse e verdi.

Si accende il fuoco del Newroz tra canti ed applausi: la speranza è che giunga
anche x questo popolo degno, finalmente la pace.

La festa si conclude in un clima di grande tranquillità, interrotta dopo poco
da cariche di polizia proprio davanti al ns Hotel.

Presumiamo che, come ieri, i giovani curdi in marcia (sempre nel fondo del
corteo) abbiano lanciato sassi e molotov e che la polizia abbia come sempre risposto in modo paerticolarmente
violento.

Nonostante tutto...newrox Piroz Be....!!!

Foto dal Newroz di Hakkari