sabato 26 maggio 2012

Peace in Kurdistan Campaign

25 Maggio 2012
Revocare la condanna di Leyla Zana per l’ avvio di un processo di pace
La "Peace in Kurdistan Campaign" deplora la decisione del tribunale di Diyarbakir del 24 maggio, che ha condannato Leyla Zana a dieci anni di carcere con l'accusa di "fare propaganda " a nome del PKK.
A nostro avviso tale condanna fa emergere le carenze della Turchia in merito alla democratizzazione del paese e mette seriamente in discussione l'imparzialità del sistema giudiziario turco. La situazione attuale non può far altro che acutizzare le tensioni preesistenti e portare ad un' ulteriore alienazione della comunità curda da parte dello Stato turco.
Le accuse riguardano nove discorsi pronunciati da Leyla Zana, in merito al riconoscimento dell'identità curda e all'apertura dei negoziati di pace tra la Turchia e il Pkk.
Leyla Zana gode attualmente dell' immunità parlamentare, che dovrebbe proteggerla dal rischio di finire in prigione.
Nel 1990 Leyla Zana è diventata un simbolo della resistenza curda contro l'oppressione dello Stato turco, dopo aver trascorso quasi un decennio in prigione. Fu rilasciata nel 2004.
Invece di essere processata per presunti legami terroristici, Leyla Zana dovrebbe essere considerata come portavoce del suo popolo, poichè l'Onorevole ha assunto un ruolo di vitale importanza nel porre fine al conflitto curdo.
Questa situazione è incline a durare all'infinito se la Turchia non inizierà ad accettare che l'unica strada per raggiungere una pace duratura e globale, è quella di impegnarsi in un dialogo significativo con i rappresentanti curdi.
Per informazioni contattare:
Campaign for a political solution of the Kurdish Question
Email: estella24@tiscali.co.uk
www.peaceinkurdistancampaign.wordpress.com

venerdì 25 maggio 2012

10 anni a deputata curda Leyla Zana per propaganda Pkk


Leyla Zana, una nota deputata curda del Parlamento di Ankara, è stata condannata dal tribunale di Diyarbakir, nel sudest della Turchia, a dieci anni in carcere per l'accusa di propaganda a favore dei ribelli del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan).
Zana, che è protetta dall'immunità parlamentare, ha annunciato che presenterà appello. La deputata è stata condannata a causa di nove discorsi tenuti da lei tra il 2007 e il 2008 e considerati mezzo di propaganda del Pkk, che lotta per una maggiore autonomia del sudest del Paese abitato perlopiù dai curdi.
Zana fu condannata per le stesse accuse nel 2008, ma una Corte d'appello aveva respinto il verdetto e ordinato un nuovo processo. Negli anni '90 Zana passò dieci anni in carcere per accuse di legami con il Pkk e fu rilasciata nel 2004. Nelle elezioni parlamentari dell'anno scorso è stata eletta come deputata indipendente.
Ankara (Turchia), 24 mag. (LaPresse/AP) -

lunedì 14 maggio 2012

Premio Ludovic Trarieux

Il Premio Internazionale per i Diritti Umani Ludovic Trarieux, è stato assegnato all’avvocato Muharrem Erbey, detenuto dal dicembre 2009 nel carcere di Diyarbakir. 
Muharrem Erbey, 40 anni, presidente dell'IHD, è stato arrestato il 24 dicembre 2009, con l'accusa di "essere membro di un' organizzazione illegale ". 
Mr. Erbey prima di essere arrestato, ha avuto il tempo di sensibilizzare i parlamenti di Belgio, Svezia e Regno Unito sulla situazione dei curdi in Turchia. Nel luglio 2009, ha tenuto una conferenza stampa dopo la pubblicazione di un rapporto sulle violazioni dei diritti umani dei curdi dall'inizio del 2009. 
Il processo contro Erbey e altre 151 persone, tra cui molti politici legalmente eletti, e' iniziato a Diyarbakir il 18 ottobre 2010 e gli imputati hanno subito una serie impressionante di violazioni, incluso il divieto di poter testimoniare in curdo. Il premio viene assegnato dall 'Istituto dei Diritti Umani, l'Istituto di Formazione Human Rights Law Society di Parigi, l'Istituto dei Diritti Umani del foro di Bruxelles, l''Unione Forense per la Tutela dei Diritti dell'Uomo (Roma) e l'Istituto dei Diritti Umani degli Avvocati Europei. 
(fonte Le Parisien)

martedì 8 maggio 2012

Erdoğan da Monti: l'Italia chieda alla Turchia il rispetto dei diritti umani e una soluzione per la questione kurda!

Siamo kurdi. Siamo stati costretti all'esilio. Ringraziamo l'Italia che ci ha riconosciuto come rifugiati politici. Chiediamo allora al paese che ci ospita di essere coerente con questa scelta e di chiedere al Primo Ministro turco Erdoğan, presente oggi in Italia per un vertice con il Governo Monti, di cambiare radicalmente la sua politica di repressione dei diritti che ci costringe all'esilio. Noi amiamo la nostra terra. Non vorremmo essere costretti a lasciarla. Ma le politiche del Governo turco ci impediscono di parlare nella nostra lingua, di decidere per noi stessi, incarcerando i nostri politici liberamente scelti, non rispettando la libertà di stampa con quasi 100 giornalisti in carcere, uccidendo i nostri figli come avvenuto a Roboski lo scorso 28 dicembre, dove 34 civili kurdi fra cui 17 minori hanno trovato la morte sotto le bombe dell'aviazione turca, reprimendo ogni spazio di libero dissenso con migliaia di studenti, sindacalisti, avvocati difensori dei diritti umani, bambini in prigione.
Solo pochi mesi fa il Parlamento italiano ha ascoltato in audizione presso il Comitato diritti umani della Camera l'onorevole turco del Partito della Pace e della Democrazia Ertuğrul Kurkçu, prendendo atto della situazione che da allora è peggiorata: l'associazione turca per i diritti umani (İHD) nel suo ultimo rapporto pubblicato solo tre settimane fa, riporta dati preoccupanti: 12.685 arresti, 3.252 casi di tortura e maltrattamenti nel 2011, 2.309 minori attualmente detenuti e soggetti a violenze e abusi in carcere.
Noi non siamo contro il fatto che la Turchia entri a far parte dell'Unione Europea o che stringa accordi commerciali con i paesi dell'Europa: ma per fare questo occorre che prima rispetti i diritti umani e politici di una larga parte della sua popolazione, in particolare quella kurda ma anche le altre minoranze etniche e religiose, altrimenti non potrà mai definirsi una democrazia!
Chiediamo al Parlamento e al Governo italiano di vincolare accordi e partenariati commerciali al rispetto dei diritti umani e all'avvio di un negoziato con tutte le parti in conflitto per raggiungere finalmente una pace duratura e uno statuto per la popolazione kurda in Turchia. 
presidio 8 maggio 2012 piazza della Rotonda (Pantheon) dalle 10.00 alle14.00