domenica 8 febbraio 2015

Newroz 2015 a Kobane

Newroz è il giorno d’inizio della primavera, il capodanno del calendario kurdo e più in generale il NUOVO GIORNO.
Tradizionalmente è un giorno di festa, per il popolo kurdo, ma anche un giorno in cui si ricordano le pluridecennali forme di resistenza alla repressione e alle persecuzioni messe in atto contro i kurdi, sia quelli della diaspora, sia quelli che vivono nelle varie parti in cui il territorio kurdo è suddiviso: l’Anatolia sudorientale, in Turchia, il Kurdistan orientale in Iran, la Regione Autonoma Kurda nel nord dell’Irak e il Rojava – Kurdistan occidentale – che fa parte della Siria da ormai oltre tre anni lacerata da una cruenta guerra civile, cui la popolazione ha risposto autorganizzandosi in comitati e garantendo la sicurezza della popolazione e l’autogoverno, e con la straordinaria resistenza che ha permesso di liberare la città di Kobane dagli attacchi dell’ISIS.
È un giorno di dolore: in passato, più volte i festeggiamenti del Newroz sono stati vietati dalle autorità e gli organizzatori sono stati arrestati e perseguiti. Talvolta la repressione del popolo dedito a festeggiare ha portato a decine di morti e centinaia di feriti, come avvenne nel 1992 in varie città del Kurdistan settentrionale, in territorio turco.
La partecipazione ha pertanto una forte valenza democratica; gli osservatori occidentali possono rendersi conto di quanto stiano realmente avanzando gli sforzi per risolvere la questione kurda e per far efficamente riprendere quel processo di pace che instancabilmente il leader riconosciuto del popolo kurdo, Abdullah Ocalan, porta avanti da quando nel 1993 proclamò per la prima volta un cessate-il-fuoco unilaterale, fino ad arrivare al 21 marzo 2013, quando Ocalan ha lanciato il suo storico appello a far parlare la politica e a far tacere le armi.
La partecipazione è sia un’opportunità sia una necessità: gli osservatori potranno rendersi conto, ad esempio, delle difficoltà di vita quotidiana della popolazione di città e villaggi kurdi. Tali difficoltà sono ulteriormente accresciute nelle province turche vicine al confine con la Siria, anche vista la presenza dei numerosi profughi da Rojava e da Sinjar.
Auspichiamo che possano essere presenti delegazioni di osservatori in varie città del Kurdistan settentrionale:Urfa, Mardin, Amed (Diyarbakir), Siirt, Batman, Şirnak…e a Suruç e se possibile festeggiare a Kobane!
In seguito forniremo, per ogni città e per il gruppo di osservatori a essa indirizzato, un programma di incontri e attività.
Partecipate numerosi!
Segreteria organizzativa presso: UIKI – ONLUS, Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia
Per partecipare alla missione italiana degli osservatori occorre compilare la scheda di partecipazione che segue, da inviare via mail a info.uikionlus@gmail.com entro il 5 Marzo 2015.
Comunicazioni dettagliate saranno inviate più avanti

lunedì 2 febbraio 2015

I bambini di Kobanê aspettano omogeneizzati, latte e biberon

1 febbraio 2015
La campagna di aiuti lanciata dall’Associazione per gli aiuti e la solidarietà con il Rojava per soddisfare i bisogni di 200 mila persone provenienti da Kobanê che hanno trovato rifugio a Suruç distretto di Urfa nel Kurdistan del nord continua.
Gli aiuti inviati da tutto il Kurdistan e dalla Turchia vengono prima immagazzinati presso la municipalità di Suruç e nei magazzini Awesta prima di essere consegnati alla popolazione.Ma nonostante gli aiuti che stanno arrivando,ci sono frequenti carenze di alimenti per la prima colazione, pannolini, alimenti per bambini, culle, biberon, latte e medicine.
Le condizioni di 20 mila bambini tra 0-3 anni di età sono particolarmente dure nelle condizioni invernali.Mentre la campagna lanciata per fornire omogenizzati, latte e biberon per i bambini continua, si segnala che questi materiali sono in esaurimento a breve nei depositi.
Halil Akbaş,una delle persone responsabili del deposito centrale,ha affermato che gli aiuti sono principalmente forniti dalle municipalità del DBP,dell’HDP,da ONG e da persone che vogliono essere solidali con Kobanê,mentre gli aiuti inviati consistono principalmente in cibo.Akbaş ha affermato che nonostante la campagna in corso,gli aiuti inviati sono giunti quasi ad una battuta d’arresto,aggiungendo che la creazione di una nuova tendopoli(tendopoli Şehîd Gelhad) significa tuttavia che le necessità sono aumentate.
Akbaş ha dichiarato che gli aiuti vengono consegnati da commissioni sulla base di una eguale distribuzione a tutti e ha aggiunto:” “C’è un bisogno costante, soprattutto di alimenti per bambini e alimenti per la prima colazione,e di cibo secco.La nuova tendopoli ha aumentati le necessità e l’importo degli aiuti inviati è in calo.Ma abbiamo anche inviato aiuti nel Rojava e ne abbiamo distribuiti qui alla gente “.
Un’altra persona responsabile del magazzino,Aslı Saraç,ha sottolineato che continua la campagna per i bambini che è stata lanciata tre mesi fa dal Coordinamento in solidarietà con Kobanê e dall’Associazione per gli aiuti e la solidarietà con il Rojava con lo slogan””Comprate ancora un’omogeneizzato,una bottiglia di latte e un biberon quando lo acquistate per i vostri figli”.
Saraç ha detto che 20 mila i bambini nella fascia di età tra 0 e 3 anni sono venuti a Suruç a seguito degli attacchi delle bande di ISIS a Kobanê ed ha aggiunto che mentre l’inverno continua,il problema della nutrizione dei bambini e il problema del rifugio peggioreranno.
Saraç ha dichiarato che anche se gli aiuti inviati dalla Turchia,dal Kurdistan e dall’Europa in una certa misura continuano,stanno diminuendo e che c’è un costante bisogno di alimenti per bambini e latte.Saraç ha affermato inoltre che hanno quasi finito il latte e gli alimenti dei neonati presso i magazzini,chiedendo più aiuti per bambini.
Saraç ha aggiunto che l’omogeneizzato “Bebelac, 1, 2, 3, 4” sarebbe l’articolo migliore da inviare per i bambini.