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giovedì 15 febbraio 2018

Crowfunding per Afrin

La Mezzaluna Rossa Curda è l’unica ad intervenire nelle aree colpite e le necessità sono molte.
Potete fare una donazione su:
o su https://gogetfunding.com/saveafrin/ (piattaforma in inglese)
Beni di prima necessità e medici necessari:
1. Medicine e dispositivi medici per le ambulanze e gli ospedali da campo
2. Ambulanze e materiali di riparazione.
3. Pacchi alimentari per gli sfollati.
4. Articoli e indumenti invernali, coperte per gli sfollati.
5. Acqua potabile, dal momento che l’attacco aereo turco ha colpito la diga che riforniva la zona.
6. Sacche di sangue – Manca sangue per le trasfusioni. Kit di primo soccorso, set chirurgici.
7. Coperte, materassi e beni di prima necessità per le persone che hanno lasciato le loro case.

giovedì 30 aprile 2015

Raccolta fondi : Un ospedale per Kobane

In marzo 2015 siamo andati in Kurdistan e siamo tornati a casa con un’importante richiesta da parte del popolo curdo: “le istituzioni internazionali ci stanno lasciando soli, aiutateci a ricostruire Kobane!”.
Nel settantesimo della liberazione dell’Italia da parte dei partigiani,ci sembra doveroso sostenere le resistenze laddove ancora lottano in prima linea, rappresentando di fatto la linea di confine tra la civiltà e la barbarie.Oggi il centro del mondo è Kobane, dove la resistenza della regione autonoma del Rojava, difende la regione dagli attachi dello Stato Islamico.
LA SITUAZIONE
Kobane rappresenta un baluardo di civiltà, è stata la prima grande vittoria che ha fermato l’avanzata di Isis. È stata una battaglia di resistenza, portata avanti dal popolo curdo,strada per strada, fucili contro armi pesanti.
I curdi del Rojava si autogovernano da anni, portando avanti un’idea di società democratica, basata sull’uguaglianza di genere e sulla convivenza pacifica di tutte le etnie presenti nell’area. Un’esperienza assolutamente nuova per il Medio Oriente, da sempre dilaniato da poli di potere assolutisti e violenti.
Proprio per questa idea di mondo socialista, pacifico e non maschilista, Isis ha attaccato Kobane con estrema rabbia: nei quartieri in cui non riusciva ad entrare attaccava con le armi pesanti,con la volontà di abbattere gli edifici e renderli inabitabili.
Noi, come Occidente, abbiamo una doppia responsabilità per quanto successo: prima di tutto per i nostri interessi abbiamo sostenuto,nella storia, diversi potentati locali,portando nell’area armi e facendo nascere immensi interessi legati alla gestione delle risorse, ma soprattutto, non stiamo facendo niente né per il riconoscimento del Rojava né premendo sulla Turchia per aprire maggiormente le frontiere.
La ricostruzione di Kobane è molto problematica: il Rojava formalmente è in Siria,quindi eventuali aiuti ufficiali dovrebbero passare per Damasco, nelle mani di Assad,che al momento non riconosce l’autonomia dell’area curda. Il Rojava confina con Turchia a nord e Stato Islamico a sud, dunque la sua porta con il mondo è la Turchia,che tuttavia non facilita il passaggio alle frontiere sia ai rinforzi curdi, che ai civili, che agli aiuti umanitari.Questo atteggiamento ben si comprende se inquadrato nel contesto più ampio della questione curda, problema interno turco molto rilevante in quanto da 40 anni il popolo curdo rivendica la sua identità, anche tramite la lotta armata. 
QUI puoi leggere il nostro reportage di quella giornata sul confine turco siriano.
QUI puoi guardare alcune delle nostre fotografie fatte sul confine turco siriano e nei campi profughi di Suruc, in cui sono ospitati i civili scappati da Kobane.
L’APPELLO
L’appello dei curdi alla società civile occidentale è di mandare fondi per la ricostruzione di Kobane, attualmente la priorità in Rojava.
In particolare, è partito un progetto per l’adattamento di un edificio a presidio ospedaliero. Prima di tutto chirurgia per curare i traumi dei partigiani feriti (attualmente si dovrebbero curare in Turchia ma se provassero ad entrare sarebbero subito arrestati), successivamente altri reparti per curare le patologie comuni. Il progetto è avviato, servono solo i macchinari.
Purtroppo è sconsigliato l’invio di macchinari tramite le Asl perchè sarebbero bloccati in Turchia magari per anni.È dunque preferibile avere i fondi necessari in modo da potersi procurare autonomamente i macchinari per canali garantiti.
L’OBIETTIVO
Ci siamo informati con l’Ufficio Informazione Kurdistan Italia per capire quale potesse essere un obbiettivo concreto,ci è stato risposto che una mancanza importante è quella di energia elettrica. Isis nel tentativo di rendere inabitabile la città ha distrutto i servizi, dalle fogne alla rete elettrica. Il nostro obiettivo, con questi 3000 euro sarà quindi l’acquisto di un generatore.
COME VIENE GESTITA LA RACCOLTA FONDI
Tutti i movimenti votati alla solidarietà internazionale hanno identificato la Mezzaluna Rossa di Livorno come ente su cui far convogliare tutti gli aiuti economici.
La Mezzaluna Rossa Kurdistan ONLUS è un’associazione internazionale, presente da anni in Germania, nata da poco in Italia e gestita da curdi; sarà dunque sul loro conto corrente che verranno versati tutti fondi raccolti nelle campagne locali. Mezzaluna Rossa invierà il denaro alle municipalità dell’autonomia curda che lo convoglieranno all’Associazione Kobane, ente coordinatore della ricostruzione.
La Mezzaluna Rossa per trasparenza pubblicherà ogni mese l’elenco dei bonifici ricevuti, indicandone la fonte.
Collettivo The Road to Kobane

lunedì 9 marzo 2015

Aiutaci a fare tornare a casa quattromila profughi di Kobane

A poco più di un mese dalla nascita della Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia Onlus, vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto la nostra associazione, che, così giovane, conta già quasi quattrocento soci. In queste settimane abbiamo collaborato con realtà di tutta Italia, impegnate nell’organizzazione di eventi, dibattiti e proiezioni, raccolte di farmaci, progetti a favore delle popolazioni civili colpite dalla guerra.
Entrando in contatto con associazioni e singoli, enti locali e aziende, dovunque abbiamo trovato una grande attenzione verso ciò che sta accadendo nel sud-ovest e nel sud del Kurdistan e verso l’emergenza umanitaria dei profughi di Kobanȇ e Șengal, unita a una grande voglia di portare solidarietà attiva alle popolazioni del Kurdistan che ormai da anni stanno resistendo ai brutali attacchi dell’ISIS.
Nelle prossime settimane una delegazione della nostra Onlus farà visita al campo profughi di Suruҫ per valutare di persona le iniziative più urgenti da mettere in campo nei mesi a venire.
I primi aiuti finanzieranno il rientro a Kobanȇ di circa 4mila persone che, fuggite durante i mesi dell’assedio, si trovano adesso a centinaia di chilometri da casa.
Il ritorno di queste famiglie nella loro terra e nelle loro case, il ritorno degli uomini e delle donne alle proprie attività e dei bambini e delle bambine alle proprie scuole, è uno dei tanti interventi necessari alla ricostruzione di Kobanȇ e alla creazione di un presente e di un futuro di pace e serenità per i suoi abitanti.
Solo per il trasporto servono 20mila euro: donando anche solo 5 euro, si consentirà a una persona di tornare finalmente a casa
Facciamo quindi appello a sostenere questo importante progetto, donando anche piccole quote tramite i riferimenti bancari e il link per la donazione on-line che trovate sul sito www.mezzalunarossakurdistan.org, indicando come causale “rientro dei profughi”.
La resistenza e la vittoria di Kobanȇ è stata una vittoria per l’umanità e sarà un esempio nella storia. Di fronte alla barbarie di ISIS, Kobanȇ si è sollevata per l’umanità. Ora, è tempo che l’umanità della comunità internazionale si sollevi per Kobanȇ.”

lunedì 2 febbraio 2015

I bambini di Kobanê aspettano omogeneizzati, latte e biberon

1 febbraio 2015
La campagna di aiuti lanciata dall’Associazione per gli aiuti e la solidarietà con il Rojava per soddisfare i bisogni di 200 mila persone provenienti da Kobanê che hanno trovato rifugio a Suruç distretto di Urfa nel Kurdistan del nord continua.
Gli aiuti inviati da tutto il Kurdistan e dalla Turchia vengono prima immagazzinati presso la municipalità di Suruç e nei magazzini Awesta prima di essere consegnati alla popolazione.Ma nonostante gli aiuti che stanno arrivando,ci sono frequenti carenze di alimenti per la prima colazione, pannolini, alimenti per bambini, culle, biberon, latte e medicine.
Le condizioni di 20 mila bambini tra 0-3 anni di età sono particolarmente dure nelle condizioni invernali.Mentre la campagna lanciata per fornire omogenizzati, latte e biberon per i bambini continua, si segnala che questi materiali sono in esaurimento a breve nei depositi.
Halil Akbaş,una delle persone responsabili del deposito centrale,ha affermato che gli aiuti sono principalmente forniti dalle municipalità del DBP,dell’HDP,da ONG e da persone che vogliono essere solidali con Kobanê,mentre gli aiuti inviati consistono principalmente in cibo.Akbaş ha affermato che nonostante la campagna in corso,gli aiuti inviati sono giunti quasi ad una battuta d’arresto,aggiungendo che la creazione di una nuova tendopoli(tendopoli Şehîd Gelhad) significa tuttavia che le necessità sono aumentate.
Akbaş ha dichiarato che gli aiuti vengono consegnati da commissioni sulla base di una eguale distribuzione a tutti e ha aggiunto:” “C’è un bisogno costante, soprattutto di alimenti per bambini e alimenti per la prima colazione,e di cibo secco.La nuova tendopoli ha aumentati le necessità e l’importo degli aiuti inviati è in calo.Ma abbiamo anche inviato aiuti nel Rojava e ne abbiamo distribuiti qui alla gente “.
Un’altra persona responsabile del magazzino,Aslı Saraç,ha sottolineato che continua la campagna per i bambini che è stata lanciata tre mesi fa dal Coordinamento in solidarietà con Kobanê e dall’Associazione per gli aiuti e la solidarietà con il Rojava con lo slogan””Comprate ancora un’omogeneizzato,una bottiglia di latte e un biberon quando lo acquistate per i vostri figli”.
Saraç ha detto che 20 mila i bambini nella fascia di età tra 0 e 3 anni sono venuti a Suruç a seguito degli attacchi delle bande di ISIS a Kobanê ed ha aggiunto che mentre l’inverno continua,il problema della nutrizione dei bambini e il problema del rifugio peggioreranno.
Saraç ha dichiarato che anche se gli aiuti inviati dalla Turchia,dal Kurdistan e dall’Europa in una certa misura continuano,stanno diminuendo e che c’è un costante bisogno di alimenti per bambini e latte.Saraç ha affermato inoltre che hanno quasi finito il latte e gli alimenti dei neonati presso i magazzini,chiedendo più aiuti per bambini.
Saraç ha aggiunto che l’omogeneizzato “Bebelac, 1, 2, 3, 4” sarebbe l’articolo migliore da inviare per i bambini.

mercoledì 31 dicembre 2014

Una dottoressa argentina a Kobane

31 dicembre 2014
Maria Claudia Garcia, una dottoressa argentina che è venuta a Kobanê per fornire cure mediche, ha invitato i suoi colleghi argentini a sostenere la ‘ epica resistenza’ a Kobanê.
L’interesse internazionale per la resistenza Kobanê è in aumento nel settore dei servizi sanitari e sociali, oltre che in quello militare. La dottoressa argentina Maria Claudia Garcia sta fornendo cure mediche e cercando di conoscere la resistenza. Maria Claudia Garcia, nata a Buenos Aires, è membro del Comitato di Solidarietà con il Kurdistan in Sud America e del Partito socialista di Argentina. Ha parlato con ANF delle sue impressioni su Kobanê.
Come mai hai deciso di venire a Kobanê?
Dopo i primi attacchi contro Kobanê ho cominciato a seguire quello che stava accadendo. Ho cominciato a studiare la storia del Kurdistan e le teorie di Abdullah Öcalan. Stando qui sto vedendo come la teoria viene messa in pratica. Prima di venire a Kobanê sono andata nei campi profughi a Çınar e Sisre ad Amed. Sono venuta qui dieci giorni fa perché volevo vedere la resistenza e osservare lo stato dei servizi medici. Il lavoro dei medici qui è parte cruciale della resistenza. Lavorano in condizioni incredibilmente difficili. Volevo anche vedere il ruolo delle YPG/YPJ. Tengo un diario in modo che possa condividere tutto con gli amici in America Latina. Una parte è già stata pubblicata. Desidero che esperti in vari settori si interessino a quello che sta succedendo qui. Soprattutto per convincere la gente a dare un contributo in modo che il cibo e le medicine necessari siano forniti alla gente di qui.
Quali sono le tue impressioni su Kobanê?
Si tratta di una resistenza eroica ed epica, e quali altri aggettivi devo scegliere, basta questo. Il mondo ha bisogno di saperlo. Le persone stanno lottando contro ISIS che dispone di armi moderne, e che è stato creato dai governi internazionali e regionali. La lealtà e il rispetto delle YPG-YPJ è un riflesso della loro coscienza. Stanno lottando per una rivoluzione sociale e la libertà delle donne.
Qual è la situazione dei civili, le loro condizioni di salute?
Contrariamente a quello che dice il governo turco, il posto è pieno di civili. I servizi sanitari sono limitati. Un numero ridotto di medici sta cercando di fornire servizi in un ospedale da campo. Sempre più civili stanno tornando, il che significa che c’è bisogno di più medici. I bambini e gli anziani sono i più colpiti da queste condizioni. Ci sono malattie causate dal freddo, e infezioni e malanni causati da una alimentazione insufficiente.
C’è qualcos’altro che vorresti aggiungere?
L’Argentina è conosciuta per la lotta condotta dall’internazionalista Che Guevara, stiamo cercando di seguire le sue orme. Il nome della mia organizzazione è Convergencia Socialista (Unità Socialista). Io continuerò a rimanere a Kobanê e contribuire alla lotta. Invito i miei colleghi a unirsi a me qui. E’ anche necessario che gli internazionalisti siano a conoscenza della situazione dei prigionieri politici in Turchia, in particolare quella di Abdullah Öcalan.
ANF/SEDAT SUR – KOBANÊ 27.12.2014

Appello di Heyva Sor Kobanê per aiuti medici e umanitari urgenti

31 dicembre 2014
Operatori della mezzaluna rossa curda Heyva Sor a Kurdistan Kobanê, che ha recentemente annunciato la sua nuova sede nel cantone, hanno diramato un comunicato stampa
di fronte all’edificio in cui l’organizzazione sta svolgendo le sue attività nella città assediata.
Parlando a nome degli operatori di Heyva Sor a Kurdistan Kobanê, il dottor Menaf Kitkanî ha lanciato un appello per aiuti medici e umanitari urgenti da parte di organizzazioni internazionali che operano nel campo della salute e dell’aiuto umanitario.
Il dottore Menaf Kitkanî ha sottolineato che ogni istituzione deve fare la sua parte per garantire le necessità fondamentali e urgenti a Kobanê, e ha invitato il personale medico a recarsi a Kobanê e partecipare all’assistenza sanitaria.
ANF – KOBANÊ 31.12.2014

martedì 25 novembre 2014

La Mezzaluna Rossa curda lancia un appello per gli aiuti a Kobanê e Sinjar

23 novembre 2014
La campagna per gli aiuti per Kobane e Sinjar avviata da Heyva Sor a Kurdistan (Mezzaluna rossa curda)sta continuando.Il presidente dell’organizzazione di beneficienza, Suat Yalçın,ha affermato che hanno fornito milioni di euro in aiuti,e hanno chiesto alla gente di partecipare alla campagna. 
La Mezzaluna rossa curda ,che ha sede nella regione del Nord della Germania del Reno-Westfalia,continua la sua campagna di solidarietà con Kobanê e Sinjar.
Yalçın ha affermato che la campagna che hanno avviato il 5 Luglio ha assunto una nuova dimensione con gli attacchi di ISIS aggiungendo:”Molta gente è stata sfollata da questi attacchi.Dopo il 3 Agosto 6 carichi di camion sono stati inviati a Sinjar.E 250 tonnellate di cibo e 8 ambulanze sono state inviate al campo Newroz creato per gli yezidi nel cantone di  Cizire (Jazireh).Sono state soddisfatte anche le esigenze degli Yezidi nei campi del Nord Kurdistan. “
Yalçın ha aggiunto che tende sono state inviate nelle città di Amed, Şırnak, Mardin, Suruç, Malatya e Urfa per le popolazioni sfollate e 200.000 auro di attrezzature inviate a Kobanê. “Abbiamo anche fornito  un valore di 150.000 euro di aiuti per i campi per gli Yezidi a Sulaymaiyeh, Dohuk e Zakho nel Sud Kurdistan.Finora abbiamo inviato un totale di 1.825.000 euro di valore di materiali,20 tonnellate di medicine e di materiale sanitario.”
La gente deve continuare a sostenere la campagna
Suat Yalçın  ha dichiarato che la campagna sta continuando in tutta Europa,con la partecipazione della popolazione curda.Ha affermato inoltre che non sono stati in grado di assicurarsi la cooperazione delle istituzioni in Europa aggiungendo che questo ha dimostrato l’atteggiamento degli stati Europei verso i curdi.Ha detto inoltre che organizzazioni curde come la Federazione democratica degli Aleviti (FEDA),la Federazione delle associazioni degli Yezidi (FKÊ)e la Società islamica del Kurdistan(CİK) hanno lavorato con loro.
Suat Yalçın ha affermato che anche gente da America,Australia Giappone,Filippine, Georgia, Azerbaijan e Nuova Zelanda hanno contribuito alla loro campagna.Ha aggiunto che all’inizio avevano raccolto principalmente soldi,ma sono ora interessati anche a raccogliere cibo e vestiti da distribuire.
Egli ha detto che con l’arrivo dell’inverno la situazione peggiorerà. “Il nostro popolo non deve perdere il proprio spirito di mobilitazione. Ci devono aiutare con i soldi, medicine e attrezzature ospedaliere”, conclude.

sabato 15 novembre 2014

Campagna di raccolta fondi

Come già in altri paesi, seguendo le indicazioni del KNK (Congresso nazionale Kurdo) e di rappresentanti dei cantoni del Rojava, anche in Italia l’Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia  insieme a Rete Kurdistan Italia lancia una campagna di raccolta fondi per sostenere i profughi e alleviare le condizioni nei campi dove sono stati accolti.
Per evitare le spese di bonifico su conti esteri, abbiamo pensato di mettere a disposizione il conto corrente italiano dell’associazione Senzaconfine per la raccolta.In questo modo non verranno sprecati soldi in inutili spese bancarie, mentre tutto quanto arriverà sarà usato per gli scopi prefissati. Trasferiremo prontamente i soldi a Heyva Sor (Mezzaluna Rossa curda) che li userà per provvedere alle necessità dei profughi di Kobanê e di Şengal.

Per maggiori informazioni sulle attività di Heyva Sor nell’area, si legga qui (in inglese):


IL CONTO CORRENTE PER L’ITALIA E’ IL SEGUENTE: Conto intestato a: Associazione Senzaconfine Banca Popolare Etica – Roma IBAN: IT91W0501803200000000111215

domenica 27 novembre 2011

Serata di solidarietà con il popolo kurdo a Parma

Notizie da Van

Ho appena incontrato una compagna del BDP di Wan che mi ha aggiornato sulla situazione post terremoto. 
Vi faccio un riassunto: i pochi prefabbricati arrivati in loco sono stati dirottati esclusivamente verso le famiglie dei poliziotti, membri dell'esercito e sostenitori dell'AKP e lo stesso vale per numerosi container. Molte persone non potendo usufruire delle tende, sono costrette a dormire in capanne costruite con teli di plastica e altri materiali di fortuna. Chi è riuscito a procurarsi una tenda comunque non riesce a proteggere i propri cari dal freddo e sono stati segnalati numerosi casi di bronchite ed altre simili patologie, l'uso di acqua gelida non fa che aggravare questa situazione. La Municipalità di Wan sta assistendo la popolazione giorno e notte ma nonostante i loro sforzi e i camion carichi di generi di prima necessità che continuano ad arrivare dalle citta kurde, gli aiuti e i finanziamenti non bastano a coprire l'esigenze di Wan e dei villaggi colpiti dal sisma. L'economia è in ginocchio poichè numerose fabbriche sono chiuse e lo stesso vale per bazar e negozi. La gente rimasta disoccupata, sta migrando altrove o in alcuni casi vende i propri averi per procurarsi cibo e generi di prima necessità. Pochi giorni fa ho sentito uno dei responsabili delle attività di progettazione del comune di Wan, il quale mi ha comunicato che dovrebbero costituire un squadra focalizzata nei progetti di ricostruzione entro la fine di dicembre e che ci terrà aggiornati sulla situazione.

Ribadisco ancora una volta che nonostante i riflettori si siano spenti ormai da tempo, Wan e provincia permangono in una situazione di estremo bisogno ed è dovere di tutti sostenere la popolazione colpita dal sisma. Tutto ciò si inserisce un contesto estremamente complesso in cui il Governo AKP sta portando avanti un vero e proprio genocidio politico, arrestando avvocati, studenti, membri del BDP, accademici ed attivisti dei diritti umani.

Per offrire immediatamente un aiuto è possibile contribuire con un versamento sul conto corrente bancario intestato all’Associazione EUROPA LEVANTE, che sta organizzando prime forme di sostegno alla popolazione in collaborazione con VAN DER (Associazione per la lotta contro la povertà e per lo sviluppo sostenibile) e con il patrocinio del Comune di Van.
Per il versamento i dati da utilizzare sono i seguenti:
Associazione Europa Levante
Banca Popolare di Sondrio
Codice IBAN: IT13 G056 9603 2000 0000 8838 X21
Codice BIC/SWIFT: POSOIT22

venerdì 28 ottobre 2011

Notizie da Van

Dal nostro inviato a Van:

Sono stato a Van da lunedì (giorno in cui si è verificato il terremoto). Finora sono stato a Erciş e Van. Secondo le fonti ufficiali, con oltre 2.000 edifici distrutti, c’era necessità urgente di alloggi. Il tributo di vite umane era a 461 ma la Mezzaluna Rossa teme che centinaia di persone siano ancora intrappolate sotto le macerie e si teme che siano morte.

Segue un elenco di problemi collegati al terremoto che vorrei condividere con voi:

*Sebbene si sia trattato di un terremoto di magnitudo pari a solo 7.2, il governo turco ha rifiutato gli aiuti esteri. Tuttavia il governo turco ha deciso di accettare gli aiuti internazionali 3 giorni dopo il terremoto. La domanda principale che ci si pone è perché il governo turco abbia inizialmente rifiutato gli aiuti internazionali

* Commenti sprezzanti da parte di diversi ospiti della TV turca in relazione alle vittime curde del terremoto che domenica scorsa ha colpito l’est della Turchia hanno alimentato le tensioni etniche e politiche. “Prima lanciano sassi contro [la polizia] e uccidono [i soldati] sulle montagne, ma quando poi sono nei guai invocano l’esercito e la polizia perché li aiutino", commenta Muge Anli, presentatrice di ATV, canale privato turco, durante delle trasmissioni in diretta nel corso di questa settimana, commento che è stato postato su internet da diversi gruppi. Le sue affermazioni si riferivano a scontri tra i ribelli e le forze di sicurezza nell’Anatolia orientale a prevalenza curda e che si sono verificati prima del terremoto di domenica. "è ora che venga stabilito un certo equilibrio qui; la gente dovrebbe imparare a stare al proprio posto”, ha aggiunto. I Curdi sono veramente preoccupati in quanto le notizie foriere di razzismo e discriminazione li turbano e li deludono. Vi sono tuttora diversi gruppi su facebook, twitter e altri social network che esaltano il terremoto di Van e sperano che ve ne siano altri a Diyarbakir, Sirnak e Hakkari. Quei gruppi razzisti hanno affermato che “l’ira di Dio si è riversata su Van, Dio fa quello che il governo turco non potrebbe fare a Van”.

*I problemi di distribuzione ostacolano gli aiuti a Van. Man mano che i pacchetti con gli aiuti vengono riversati nella zona terremotata vi sono lamentele circa la mancanza di organizzazione nella distribuzione degli aiuti stessi. Alcuni terremotati affermano di non aver ricevuto tende nemmeno a tre giorni di distanza dal terremoto. Il governatore di Van non intende collaborare con il sindaco della città. Il Primo ministro Erdoğan si è recato a Van il giorno in cui si è verificato il terremoto ma non ha incontrato il sindaco della città in quanto, come la maggior parte di voi sa, il sindaco di Van appartiene al partito pro-curdo B.D.P. (Peace and Democracy Party), e quindi la gente ritiene che il governo dell’AKP strumentalizzi politicamente il cordoglio. Un ulteriore problema è rappresentato dalla confisca da parte del governatore di Van. Tutte le amministrazioni locali guidate dal B.D.P hanno fornito camion pieni di materiale che la polizia e il governatore della città hanno sequestrato in quanto quest’ultimo, che è nominato dal governo centrale intende screditare il BDP. Di conseguenza le persone che vogliono fornire il proprio aiuto alle vittime attraverso l’amministrazione comunale non riescono a inviare gli aiuti.

Sono stato in diverse zone di Van in cui la maggioranza della popolazione ha votato BDP alle ultime elezioni e lamentavano il fatto che non avevano ricevuto alcun aiuto dal governatore e che solo l’amministrazione comunale li aiuta per ottenere delle tende, alimenti, ecc. Queste persone ritengono che l’AKP li stia punendo.

Ho parlato con un amico che lavora presso il comune di Van e accettano donazioni in denaro. Mi chiedo quindi se potete organizzare delle azioni nel vostro Paese per raccogliere un po’ di fondi per i bambini di Van. Nel caso vogliate contattarli per avere informazioni aggiornate sul terremoto posso inviarvi i recapiti di amici coinvolti in questo progetto e idea.

dal nostro inviato ad Ankara:

Europa Levante ha lanciato una campagna di raccolta fondi, il ricavato verrà inviato all'associazione Van-derc che sta coordinando gli aiuti nelle zone colpite dal sisma. Anche il comune e l'associazione Sarmasic hanno aperto dei c/c per assistere i terremotati.
La situazione a Van è serissima, il Governo dirotta gli aiuti e molti villaggi non sono stati raggiunti dalle squadre di soccorso. Lo Stato non comunica con il Comune e il numero delle tende inviate è insufficente. La gente sta iniziando ad ammalarsi per il freddo e la scarsità d'acqua potabile...... 
Servono tende riscaldate e prefabbricati...ovviamente anche coperte, vestiti invernali, materiale medico, acqua, filtri per potabilizzare l'acqua, cibi in scatola, generatori ecc