Kurdistan l'orgoglio di un popolo. Come in
Palestina violenza, muri, distruzione di villaggi,
arresti.
Su Youtube è online il filmato della della delegazione di pace.
domenica 30 marzo 2014
mercoledì 26 marzo 2014
Ultime notizie da Amed
22 marzo
Siamo a Nusaybin, al confine con la Siria o meglio il
Rojava;fino a poco tempo fa , prima della guerra , si poteva attraversare senza
grossi problemi, bisognava fare
attenzione alle mine antipersona , ma gli abitanti avevano trovato sentieri e
luoghi sicuri. Ora tutto è cambiato, una recinzione di filo spinato alto 2
metri marca il confine e le autoblindo
continuano a pattugliare , per dividere
e separare, però, questo muro della vergogna ha invece ulteriormente rinsaldato i legami tra le
persone delle due parti . E'stato
costruito dal governo centrale
in un mese, senza chiedere il permesso né alla sindaca né
alla popolazione locale. Doveva essere lungo 7km , ma , per le proteste della
popolazione ne è stato costruito solo
una parte, 1,5 km.
Per questo Ayse Gokkan, la coraggiosa sindaca di Nusaybin per
10 giorni ha fatto lo sciopero della fame
Prima di iniziare la sua protesta si era rivolta ai militari, al governo
centrale, a Erdogan , senza nessuna
risposta, così si è seduta sul prato vicino al muro e ha iniziato lo sciopero
della fame , i militari che pattugliavano la zona la schernivano, la
impaurivano, soprattutto di notte, ma la sua determinazione ha vinto la paura.
Ayse denuncia anche le pessime condizioni
in Rojava, la violenza che le donne subiscono, gli attacchi suicidi di
Al Nusra , la chiusura dei confini da parte turca, anche per i convogli che
portano aiuti umanitari , mentre i così
detti ribelli passano tranquillamente con carichi di armi.In Rojava mancano
cibo e farmaci, sottolinea la sindaca, per la mancanza di vaccini è tornata la poliomielite. Senza gli scambi
con la Siria anche l'economia di
Nusaybin è in crisi e tante piccole attività sono state costrette a chiudere.
Ayse Gokkan , durante il suo mandato, ha cercato di battersi
per migliorare le condizioni dei suoi concittadini , non si ricandiderà per le
immineti elezioni, ma la sua lotta
continuerà , nonostante i 150 procedimenti penali a suo carico.
23 marzo
Di buon mattino partiamo per Lice , cuore della lotta
partigiana, infatti in un
villaggio di questa municipalità c'è Fis, dove si è costituito il PKK.
Incontriamo la giovanissima candidata sindaco Rezan Zuguli , ha 25 anni ,
bellissima e combattiva” Il cuore del Kurdistan è Amed, il cuore di Amed è Lice” così ci dice accogliendoci. Il
governo centrale non fa nulla per migliorare le condizioni della municipalità,
per cui sono stati fatti piccoli progetti , portati avanti dalla popolazione.
Molti villaggi non hanno ancora acqua potabile e luce . Prima, negli anni '80
c'erano 56 villaggi, i militari , in quel periodo , ne hanno distrutto 49 ,
ma dal 2007 diverse famiglie tornano alle loro case distrutte e le
ricostruiscono , ma i problemi ci sono e sono molto pesanti se si pensa che
oggi ci sono a Lice 16000 abitanti e 10000 militari. Qui la filosofia di Apo è
viva più che mai ,soprattutto per quanto riguarda le donne e l'ambiente.
Ci spostiamo di pochi chilometri per andare a visitare il
Cimitero dei Martiri , costruito nel
2013 dalla municipalità con l'aiuto di privati. Una spianata con 200 tombe,
bianche , piene di fiori e rosmarino, su ogni lapide è scritto il nome e la data di morte, un memoriale raccoglie le
foto dei martiri , vicino sorgerà una moschea . All'entrata sventolano le bandiere di Ocalan, e del Kurdistan, con orgoglio ci dicono che è bello vedere la bandiera di
Apo sventolare in terra turca.
Infine andiamo in
alcuni villaggi distrutti, Sisè, dove c'erano 250 case, ora ne rimagono 3
Ci fermiamo in un
altro villaggio, ricostruito dagli abitanti
, non c'è acqua potabile e la luce è garantita per qualche ora.
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venerdì 21 marzo 2014
Newroz ed elezioni 2014
20 marzo: 3 incontri hanno caratterizzato la nostra seconda giornata.
Il
primo con Serdar Celebi, vice presidente dell'IHD. Le violazioni dei
Diritti Umani nei confronti della popolazione Kurda rimangono continue e
pressanti; ci concentriamo sulle condizioni carcerarie: 600 sono i
detenuti politici gravemente malati nell'area di Amed, di cui 202
gravissimi per i quali la permanenza in carcere li condannerebbe a morte
sicura, ma le autorità preposte non prendono alcuna decisione. A loro
sono anche negate le cure necessarie. Ultimamente ci sono state diverse
denunce di detenzioni di minori nelle carceri per adulti: nessun
provvedimento è stato preso. Da circa 7 mesi i detenuti politici vengono
trasferiti in carceri lontanissime dal luogo in cui vivono le famiglie.
Il
secondo incontro è stato con le madri della pace: ci accolgono con i
loro veli bianchi, ci raccontano le loro storie di dolore con una grande
dignità, di chi sa di aver scelto la pace e la giustizia e di averla
insegnata ai propri figli.
Condividono gli stessi dolori, le
stesse ingiustizie e per questo si sentono più forti ed in grado di
continuare a chiedere verità e giustizia per i propri figli e pace per
il Kurdistan.
L'ultimo incontro è con Vechi Aydogan e Fatma
Esmer di Goc Der. L'argomento sono i villaggi, più di 4000, distrutti
scientemente dai militari turchi con l'aiuto dei guardiani di villaggio,
negli anni '90.
Gli sfollati che hanno perso tutto e vivono
anche oggi in condizioni di povertà nelle periferie delle città, non
hanno mai smesso di chiedere giustizia. Si sono appellati ai tribunali
turchi e a quello dell'Aia, invano. Non sperano più in nessuno se non in
loro stessi. Chiedono di poter tornare nelle loro case e che le loto
terre diano liberate dalle mine antiuomo. Una legge turca,
antiterrorismo, colpevolizza addirittura gli abitanti stessi dei
villaggi distrutti in quanto conniventi, secondo il governo, con i
partigiani del PKK.
21 marzo
Azadì
Ochalan, azadì Kurdistan: questo è il messaggio del Newroz più numeroso e
festoso del Kurdistan. Certamente più di un milione di persone
scandivano slogan, cantavano, ballavano, sventolavano bandiere di Apo e
Rojhava. Erano presenti delegazioni dal Kurdistan Iracheno, Iraniano e
dalla regione autonoma del Kurdistan siriano, dall'Europa e dalla
Bolivia.
Il messaggio di Ochalan si può sintetizzare così:
"sappiamo che la Turchia non ha fatto nulla per il processo di pace,
certamente il cammino verso la pace è lungo e difficoltoso, forse
occorre dare più tempo per attendere una risposta, comunque condividerò
tutto ciò che i Kurdi, le Kurde e il PKK decideranno".
Il
testo integrale verrà inviato e tradotto nel più breve tempo possibile;
anche noi, seppur presenti, non abbiamo capito completamente la lettera
di Apo perché mancava la traduzione in Inglese.
Ieri,
con una legge emessa in poche ore, il governo turco ha chiuso Twitter
violando il diritto di libertà di espressione e accesso all'informazione
di tutta una nazione.
Per il gruppo Amed
Nelly e Caterina
mercoledì 19 marzo 2014
Prima giornata della delegazione ad Amed
La nostra prima giornata in Kurdistan è stata particolarmente intensa; dopo aver incontrato i giovani del MKM Dicle Firat e i cantastorie nella casa dei Deng Bej, che mantengono viva la cultura e le tradizioni Curde, siamo andati al parco Hewwsel, la Gezy Park di AMED.
Un gruppo di studenti presidia una immensa distesa di
prati e boschi per impedire la costruzione di condomini, abitazioni e
supermercati.
Il presidio dura da 20 giorni col sostegno del BDP e dei
movimenti ecologisti Kurdi. La presenza dei militari è concreta, sopra
di noi infatti volava un elicottero militare e autoblindo presidiano
gli accessi.
Un altro incontro interessante è stato con DOHK,
il movimento di liberazione delle donne che si battono per il rispetto
dei diritti delle donne e contro la violenza di genere.
È una
lotta particolarmente difficile perché devono scontrarsi col maschilismo
delle forze dell'ordine, dei giudici, degli imam. Un'altra piaga è il
matrimonio combinato: ragazze giovanissime, spesso minorenni, vengono
vendute dalle famiglie a uomini ben più vecchi di loro; oppure vengono
ufficiati dagli imam matrimoni tra minorenni.
Concludiamo la
giornata con la visita della sede del BDP di Baglar, dove condividiamo
il clima festoso dei membri del partito che si augurano di vincere le
elezioni in tutte e 5 le municipalità.
Per il gruppo AMED
Caterina e Nelly
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Newroz 2014
Ieri, 18 marzo 2014 è partita la delegazione italiana che seguirà i festeggiamenti del Newroz 2014 nel Kurdistan turco e come ogni la seguiremo e raconteremo in diretta da questo blog.
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