Lo stato turco opere idrauliche(DSI) ha annunciato alcuni
giorni fa,dopo quattro mesi di interruzione, che la costruzione della
fortemente criticata diga di Ilisu e del progetto di centrale
idroelettrica continueranno immediatamente.
Se la costruzione riparte,la diga di
Ilisu sul fiume Tigri protrebbe essere finita il prossimo anno,il che
porterebbe ad una enorme distruzione sociale,culturale ed ecologica e
anche ad una maggiore instabilità politica.
La diga di Ilisu,la cui costruzione è
stata avviata interamente nel 2010 dopo che un nuovo finanziamento è
stato assicurato,è stata fermata nel 2014 dopo che tutti i lavoratori si
sono dimessi.
In precedenza due importanti appaltatori
della costruzione della diga erano stati arrestati dalle forze di
difesa del popol(HPG).I guerriglieri del PKK li avevano avvertiti di non
proseguire con la loro partecipazione nel progetto della diga di Ilisu e
li hanno rilasciati dopo pochi giorni.
Tra gli altri, il PKK considera la diga
di Ilisu come uno strumento contro di sé che approfondisce
l’assimilazione della cultura curda.
Dopo le dimissioni dei lavoratori
nell’agosto 2014 la costruzione della diga era stata completamente
interrotta.Secondo il DSI 80% per cento della diga era stato completato
prima dell’interruzione.
Alcuni metri di altitudine del corpo
diga e una parte del canale di scarico e la maggior parte del lavoro
della centrale idroelettrica non sono ancora state finite.
Il DSI ha informato che se la
costruzione riparte, il sito della diga sarebbe protetto da un più alto
numero di soldati di prima.Anche tutto il trasporto di materiale da
costruzione al sito della diga sarebbe protetto dai militari.
Una visita al sito a metà novembre 2014
della nostra iniziativa ha affermato che le persone reinsediate del
villaggio di Ilisu vivono in cattive condizioni.
Sono in debito perché le nuove case sono
due volte più costose di quelle vecche.Erano abituati ad avere qualche
opportunità di lavoro durante il periodo della costruzione,ma ora non
sanno come guadagnare soldi.Non ci sono opportunità di reddito – in
particolare perché non hanno più terra – nel loro quartiere.
Le infrastrutture sociali sono
scarse.Quasi nessuna delle promesse è stata realizzata.C’è solo una
scuola elementare e un parco giochi per bambini che sono stati
costruiti.Oggi quasi nessuno dalle 45 famiglie a Ilisu considera la diga
di Ilisu come un investimento positivo.
Dal 20006 nel contesto regionale tutti
gli enti locali interessati hanno espresso che non vogliono la diga di
Ilisu progetto.Tuttavia, il governo centrale ha cominciato a costruire
questa diga, nonostante la maggior parte della popolazione regionale.
Chiediamo al DSI di prendere in
considerazione che la continuazione della diga di Ilisu sarebbe un
disastro per 80.000 persone colpite direttamente e per più persone nella
più vasta regione.La natura unica e straordinaria del patrimonio
culturale verrebbe distrutta in modo irreversibile.
Potrebbe anche portare ad un’instabiltà
politica della Turchia perchè un’intervento militare del PKK può
ripetersi.Questo può interessare negativamente il processo di
negoziazione in corso tra il governo turco ed il PKK.Potrebbe essere
interessato anche l’Iraq.
La guerra in corso negli ultimi mesi tra
le diverse potenze mostra come i grandi progetti di infrastrutture
idriche potrebbero accrescere il potenziale di conflitto.
Non c’è nessun altro progetto in Turchia
in termini di potenziale di distruzione e di creazione di instabilità
come la diga di Ilisu.
Di conseguenza, chiediamo in particolare
alla società civile e ai responsabili politici in Turchia,in Iraq,in
Medio Oriente e in Europa di protestare contro la decisione di DSI di
continuare ccon questo progetto che potrebbe avere benefici solo per
alcune aziende e gli interessi ristretti della Turchia a potenza
regionale. La pressione politica sulla Turchia è più che mai necessaria.
fonte : Uiki Onlus
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