Il dipartimento anti-terrorismo della polizia di Diyarbakir, dopo
la vittoria in coppa per 2-1 contro il Bursaspor e la conquista degli
ottavi di finale, ha effettuato un raid nelle strutture
dell'Amedspor.
La polizia ha fatto irruzione negli uffici del club a
Seyrantepe, distretto di Diyarbakir, portando via con se tutti i
computer presenti nei locali. La motivazione è che l'account
twitter della società avrebbe twittato una frase "a favore di
attività terroristiche".
L'avvocato e portavoce del club Soran Mizrak ha dichiarato che
il tweet è partito da un account gestito da qualche tifoso e non
dal profilo ufficiale della società: "Il nostro account
ufficiale è @Amedspor021 e non accettiamo di essere trattati in
questa maniera per un qualcosa che non abbiamo commesso. Come
può essere quel tweet una valida motivazione per il raid che
abbiamo subito? Sarebbe bastato controllare l'indirizzo IP. Fare
un raid mentre i nostri giocatori stanno pranzando non è un
semplice controllo, è intimidazione. Siamo perseguitati da
multe, il nostro stadio cade a pezzi e siamo oggetto della
macchina del fango da parte dei media. Questa è una campagna per
distruggerci."
Il tweet incriminato è partito dall'account @AmedsporSKe
dedicava la vittoria in coppa ai "combattenti che stanno
resistendo a Cizre e Sur e a tutta la gente del Kurdistan." Il
tweet in seguito è stato rimosso.
Un'investigazione è partita anche dalla Federcalcio turca
contro il calciatore dell'Amedspor Deniz Naki, che ha twittato
dedicando la vittoria alle persone uccise durante il coprifuoco
di 24 ore nella regione.
Inoltre sono stati emessi più di 30 arresti per altrettanti
tifosi dell'Amedspor che nella partita contro l'Istanbul
Basaksehirspor hanno intonato il coro "Basta all'uccisione dei
bambini, anche loro devono guardare il calcio".
Il club è stato inoltre multato di 25,000 lire turche per aver
esposto lo striscione "Insistiamo per la pace".
Fonte: Kurdish
Question.
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