lunedì 22 agosto 2011

Raid aerei contro la popolazione kurda

Comunicato Stampa di UIKI Onlus:
Raid aerei Turchi contro la popolazione kurda: Rischio di guerra civile in Turchia

Sin dal 16 luglio scorso l’Iran ha intensificato in modo significativo le operazioni militari nel Kurdistan del Sud. Il 17 agosto l'aviazione turca ha cominciato una serie di pesanti bombardamenti nell’area sopracitata, in territorio iracheno, ufficialmente diretti contro alcune basi delle forze di difesa del popolo (HPG), i combattenti del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) ma che hanno gravemente colpito obiettivi civili. Gli aerei sono partiti da Diyarbakır e da Batman, dirigendosi verso Metina, Zap, Sideka, Gare, Haftanin, Xakurke Xinere, Kandil. I caccia hanno bombardato 500 obiettivi tra cui pozzi d’acqua, ponti, campi e numerose vie di comunicazione, provocando  l’evacuazione di almeno 124 villaggi e mettendo in ginocchio la popolazione inerme.

Domenica 21 agosto, a seguito dei raid aerei sono stati uccisi 7 civili a Kortek (Kandil)  3 guerriglieri nella regione di  Behdinan. Le vittime civili sono padre, madre e i loro 5 figli tra cui un bambino di 6 mesi e sono state colpite mentre cercavano di mettersi in salvo, fuggendo a bordo della loro automobile.

Queste imponenti operazioni militari su vasta scala sono frutto di una strategia Turco-Iraniana che ha come chiaro obiettivo l’eliminazione della popolazione kurda che risiede nelle aree attaccate. Ricordiamo inoltre, che la Turchia ha intensificato gli arresti che mirano a colpire politici e attivisti kurdi. In questo scenario, si teme che la Stato turco non esiti a usare anche le armi chimiche, questa tragica ipotesi è resa ancor più reale  dal fatto che l’attuale Capo di Stato Maggiore Turco Necdet Ozel nel 1999 ha diretto numerose operazioni militari tra cui quella nei pressi di Ballıkaya, dove furono uccisi tramite l’uso di armi chimiche, 20 guerriglieri del Pkk. In tale occasione la Turchia ha violato la Convenzione sulla proibizione delle armi chimiche (CWC).

Il Governo Federale Kurdo ha duramente condannato le operazioni militari turche e ha fatto recentemente appello alla Nazioni Uniti perché adotti le misure necessarie per porre termine a tali crimini. In migliaia nei giorni scorsi sono scesi per le strade della capitale kurda per protestare contro i continui bombardamenti delle regioni di confine da parte dell’Iran e della Turchia, gli organizzatori delle manifestazioni hanno dichiarato che le proteste continueranno fino a che dureranno gli attacchi.

Stanchi di questa logica di guerra, che sta minando l'esistenza del popolo kurdo, chiediamo alla comunità internazionale, alla Comunità Europea e al Parlamento Italiano di adottare misure contro le operazioni militari transfrontaliere  per mano dell’esercito turco, che  costituiscono chiaramente una violazione del diritto internazionale e dei trattati che la Turchia ha firmato. Chiediamo inoltre una soluzione pacifica della questione curda.

Ci scusiamo per la crudezza delle immagini contenute nei link sottostanti

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