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martedì 22 marzo 2016

Verso Cizre : il report

Oggi dovevamo andare a Cizre a festeggiare il Newroz. Accorreva gente da tutto il kurdistan.
Ma non è stato possibile.
La polizia turca ha bloccato tutte le strade di accesso a molti km di distanza, 40 circa. In questo modo non è stato possibile raggiungere Cizre neanche a piedi.
Al posto di blocco dove siamo stati bloccati noi c'era un cordone di militari armati, tank, mezzi blindati e soldati coi mitra appostati sulle colline.
Con noi c'erano anche Selahattin Demirtas e Figen Yuksekdag, i due co presidenti dell'hdp. Abbiamo protestato, ci siamo messi in prima linea di fronte ai soldati. I vertici dell'HDP hanno provato a trattare ma senza successo. Lo stato turco è questo, uno stato ben lontano dall'essere democratico e che ha militarizzato l'intera regione del kurdistan.
A Cizre, negli ultimi mesi, sono morte centinaia di persone, tra le quali molte donne e bambini, uccise dalle forze speciali dell'esercito turco.
Ci sono arrivate anche le notizie degli attentati di Bruxelles.
Siamo in Turchia, che sappiamo bene essere responsabile di avere supportato e armato Daesh: visti da qui tutti questi avvenimenti sembrano tragicamente legati.
Col Kurdistan nel cuore
Marco e Nelly








lunedì 21 settembre 2015

Violazione dei diritti umani a Cizre

Dopo i giorni di completo isolamento della cittadina di 130000 abitanti, ora cominciano ad arrivare notizie sui crimini compiuti in quei giorni. Sul sito dei giuristi democratici è possibile leggere un articolato rapporto sulle violazioni dei diritti umani a Cizre presentato il 18 settembre.

domenica 20 settembre 2015

Notizie da Cizre

Questa settimana per Radio Bullets ho intervistato l'avvocata Barbara Spinelli, una delle prime a entrare nella città di Cizre dopo il Cessate il fuoco. 
"Appena siamo entrati in città abbiamo visto il cadavere di un anziano: era stato ucciso mentre andava a cercare del pane". L'avvocata Barbara Spinelli ha raccontato a Giulia Sabella quello che ha visto a Cizre, la città del Kurdistan turco che alcuni hanno definito "la nuova Kobane".