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lunedì 10 settembre 2012

Demirtaş: il Primo Ministro dovrebbe accettare la road map per la pace

6 Settembre 2012
I co-presidenti del Partito della Pace e della Democrazia (BDP) Selahattin Demirtaş e Gültan Kışanak hanno tenuto giovedì una conferenza stampa nell’ufficio del BDP di Diyarbakır sui più recenti sviluppi della situazione in Turchia. Demirtaş e la Kışanak hanno duramente criticato le dichiarazioni del Primo Ministro Erdoğan, che ha accusato i membri del BDP di terrorismo facendo intendere che dovrebbero essere di conseguenza privati dell’immunità parlamentare.   
Il primo discorso della conferenza è stato pronunciato da Demirtaş, che ha sottolineato che nè le minacce nè gli insulti del Primo Ministro contribuiranno alla pace e ad una soluzione della questione kurda.   
Demirtaş ha richiamato l’attenzione sulla road map presentata dal BDP per fermare il clima di tensione e sangue nel paese ed ha proseguito affermando che il Primo Ministro ha rifiutato di accettare queste proposte e si deve perciò ritenere l’unico responsabile dei conflitti in corso.  
“Provocare i kurdi e dissuaderli dall’idea dell’autonomia democratica ha fornito un ruolo internazionale al Primo Ministro, ma egli non può imporre il concetto di terrorismo alla popolazione kurda”.  
Intervenendo dopo Demirtaş, la co-presidente Gültan Kışanak ha ricordato anche le dichiarazioni offensive del Primo Ministro che hanno colpito i deputati kurdi in relazione alla conversazione intrattenuta con i guerriglieri, durante un controllo stradale sulla strada per  Şemdinli a metà Agosto.
“A Şemdinli, non ho abbracciato un nemico ma una persona che ha scelto le montagne a rischio della sua stessa vita. I guerriglieri non sono miei nemici. La morte di trentamila giovani kurdi riflette un problema morale ed è compito di ogni persona portarli giù dalle montagne ed includerli nella vita sociale”, ha dichiarato la Kışanak in risposta ad Erdoğan.
Ricordando il colpo di stato militare del 12 Settembre 1980 in cui è stata obbligata a dire di essere “turca” ed il momento attuale in cui il Primo Ministro definisce la questione kurda come un problema di terrorismo, la Kışanak ha aggiunto: “Non dirò di essere turca nè mi piegherò alle minacce dal momento che ci stiamo muovendo in questa direzione per pagare un prezzo. Nessuno dovrebbe pensare che faremo dei passi indietro”.  

ANF NEWS AGENCY

lunedì 13 agosto 2012

181 bambini uccisi nel periodo di governo dell´AKP

11 Agosto 2012
561 bambini uccisi dallo stato o da sostanze militari esplosive dal 1998
La sede di Diyarbakır dell´Associazione per i Diritti Umani (IHD) ha reso noti i dati sulla mortalità infantile in Turchia nel corso degli ultimi 24 anni. Secondo il rapporto, 561 minorenni sono stati uccisi dallo stato o da sostanze militari esplosive dal 1998 e 181 di loro sono morti durante il periodo di governo dell´AKP (Partito della Giustizia e dello Sviluppo).  
Le morti di bambini in Turchia sono state di recente portate ancora una volta all´ordine del giorno, a causa dei decessi di 3 minorenni nella prima settimana del mese di Agosto.  L´undicenne Mazlum Akay, ferito dalla polizia alla testa con una bomba di gas lacrimogeno a  Yüreğir, in provincia di Adana il 29 Luglio, ha perso la vita il 4 Agosto. Seray Yavuz, di otto anni, è morta a causa dell´esplosione di una sostanza che aveva trovato nella cittadina di Kızılağaç, in provincia di Muş il 6 Agosto. Il giorno seguente, martedì, il tredicenne Vesim Zengin è stato ucciso con colpi d´arma da fuoco dai soldati turchi, che in seguito lo hanno seppellito in prossimità del confine iraniano.
Il rapporto dell´IHD ha rivelato un notevole aumento delle morti di bambini, in particolare durante il periodo del governo AKP, ed ha esposto il fatto che le cariche dello stato non sono state giudicate per le morti di cui sono responsabili.  
Il membro del Consiglio Esecutivo della sede di Diyarbakır dell´IHD, l´avvocato Muhterem Süren, ha sottolineato che l´inadempimento delle necessarie procedure legali contro i colpevoli spiana la strada ad ulteriori morti.
Süren ha rimarcato che due dei tre minorenni uccisi ad Agosto sono stati vittime delle forze di sicurezza ed ha posto il seguente interrogativo “Perché le forze di sicurezza hanno il diritto di uccidere i nostri bambini così facilmente?”.  Süren ha aggiunto che i responsabili di queste morti sono protetti dal potere politico.  
Di seguito una lista dei dati statistici riguardanti i minorenni deceduti (uccisi dallo stato o da sostanze militari esplosive) negli ultimi 24 anni:
* 1 nel 1988
* 2 nel 1989
* 21 nel 1990
* 15 nel 1991
* 117 nel 1992
* 79 nel 1993
* 99 nel 1994
* 11 nel 1995
* 7 nel 1996
* 7 nel 1997
* 5 nel 1998
* 12 nel 1999
* 3 nel 2000
* 1 nel 2001
* 18 nel 2002
* 12 nel 2003
* 12 nel 2004
* 12 nel 2005
* 23 nel 2006
* 9 nel 2007
* 17 nel 2008
* 21 nel 2009
* 16 nel 2010
* 33 nel 2011
* 8 nel 2012
Totale: 561

ANF NEWS AGENCY

giovedì 29 dicembre 2011

Bombardamento turco a Uludere: 36 cittadini kurdi uccisi

L'esercito turco ha ucciso nella notte tra mercoledì e giovedi almeno 35 civili in un attacco aereo contro un villaggio nella provincia di Sirnak. 36 abitanti compresi bambini e studenti delle scuole superiori sono stati uccisi nel bombardamento, secondo le agenzia di stampa kurde Firat e Diha, che hanno pubblicato le foto della strage. Testimoni hanno riferito che i quattro caccia F-16 hanno bombardato il 28 dicembre alle 09:20 p.m. intorno al villaggio di Ortasu (Roboski in lingua kurda) e a Uludere nella provincia di Sirnak, al confine con l'Iraq.
Le vittime sono bambini e giovani, di età compresa tra 12 a 18 anni e pastori del villaggio.
Il governatore locale, Vahdettin Özkan ha confermato solo che è avvenuto un "incidente", senza spiegare le circostanze in cui queste persone sono morte. Lo Stato Maggiore Generale turco in un comunicato ha confermato il bombardamento. Nessuna informazione è stata data sull'identità delle persone uccise, si cita soltanto che la regione è spesso usata dai combattenti del PKK.
Il comando della divisione Gulyazi a Sirnak ha avvertito che queste persone erano conosciute e non erano combattenti del PKK, ma gli aerei hanno bombardato, riferisce da fonti anonime l'agenzia Firat news. Il raid è avvenuto poche ore dopo la riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale, tenutasi mercoledì. Il principale partito kurdo BDP ha decretato tre giorni di lutto e ha invitato i kurdi a scendere in piazza per protestare contro il massacro.
fonte : Aktukurde