domenica 19 marzo 2017
domenica 12 marzo 2017
martedì 17 gennaio 2017
domenica 30 ottobre 2016
mercoledì 26 ottobre 2016
Manifestazione per il Kurdistan a Modena : 1 novembre
Martedì 1 novembre dalle ore 16:00 alle ore 19:00
Largo Garibaldi – Modena
Largo Garibaldi – Modena
Dopo due anni dalla liberazione di Kobane da parte delle forze di
autodifesa del popolo curde, da quando la città assediata da Daesh
divenne simbolo della Resistenza e di una nuova prospettiva
democratica in Siria, la situazione nell’area è ancora molto
complicata e la strada di convivenza tra popoli e di pace nella
regione del Rojava è osteggiata in modo violento da governi
autoritari come la Turchia o ignorata dalle superpotenze
internazionali come stati Uniti e Russia che sull’area mantengono
interessi economici e imperialisti.
In questa solitudine internazionale, la prospettiva e l’esempio
del Rojava hanno saputo unire popoli differenti per cultura e
religione oltre ai curdi, assiri, turkmeni, arabi, armeni. Il
confederalismo democratico è il progetto politico in cui
l’ecologia, il femminismo e la partecipazione orizzontale ne sono
i pilastri.
Nell’ultimo mese la zona del Rojava è stata militarmente invasa
dall’esercito turco al di fuori di ogni osservanza del diritto
internazionale. Il 24 Agosto, in accordo con i jihadisti e con
l’aiuto degli Stati Uniti, i soldati hanno occupato la città di
Jarablus, colpendola con bombardamenti che hanno provocato la
morte di decine di civili. In questi giorni in un acuirsi dello
scontro sono state attaccate anche le postazioni YPG nel cantone
di Cizire e di Kobane realizzando la morte di diverse persone. La
presenza turca non può far altro che portare ulteriore caos e un
aggravamento del conflitto in Siria.
Ma la situazione è complicata e grave in tutte le aree in cui la
regione del Kurdistan è suddivisa e in particolare in Bakur,
proprio nei confini di ingerenza turca.Dopo il fallito “tentativo
di golpe” in Turchia, Erdogan e il suo governo hanno dato il via
al terrore che sta eliminando qualsiasi esperienza democratica,
con il repulisti di accademici, insegnanti, giornalisti,
magistrati, medici, impiegati statali, contrari al regime: 90 mila
licenziamenti e rimozioni, 30 mila arresti; chiusura di giornali,
stazioni radio-televisive, centri di cultura e sedi di partito.
Continua ad arrestare e torturare i rappresentanti curdi
democratici, commissariati 28 comuni curdi, dichiara il coprifuoco
su 28 villaggi e città (Tra cui Diyarbakir, Cizre, Nusaybin,
Sirnak, Yuksekova, Silvan, Silopi, Hakkari, Lice).Nato, Unione
Europea e governo italiano hanno una gravissima responsabilità su
queste morti (tra cui numerosi bambini), oltre che in Kurdistan,
in Siria e nella destabilizzazione dell’area martoriata dalla
guerra. Il governo italiano in particolare ha stanziato una somma
di 3 miliardi di euro alla Turchia per la gestione
dell’immigrazione senza preoccuparsi del fatto che Erdogan stia
compiendo un genocidio, o che sovvenzioni Daesh, inoltre è
complice nel vendere armi e bombe all’Arabia Saudita, uno stato
fondamentalista che esplicitamente appoggia Daesh.
In questo quadro d’emergenza, di fronte ad una minaccia a cui è
sottoposto il mondo intero e che riguarda le politiche interne di
ogni paese, compresa L’Italia, chiediamo a tutti coloro che sono
stati sino adesso solidali con il popolo curdo (Comuni,
Associazioni, Sindacati, Organizzazioni delle Donne, Partiti,
movimenti e a tutte le comunità) di mettere in campo insieme tutta
la solidarietà e il sostegno di cui siamo capaci e organizzarci in
vista della giornata mondiale di mobilitazione del 1 Novembre in
sostegno del popolo curdo in Bakur, dell’esperienza sociale e
politica del Rojava, per la liberazione di Abdullah Ocalan, per la
pace.
Martedì 1 novembre dalle ore 16:00 alle ore 19:00- Largo
Garibaldi Modena
Rete Kurdistan Emilia Romagna
martedì 13 settembre 2016
giovedì 8 settembre 2016
In piazza per il Kurdistan
Appello
per una mobilitazione nazionale a Roma il 24 Settembre a sostegno del
popolo curdo e della rivoluzione democratica in Rojava, per la
liberazione di Ocalan
Da
oltre un anno nelle zone curde della Turchia è in corso una sporca
guerra contro la popolazione civile. Dopo il successo elettorale del
Partito Democratico dei Popoli (HDP), che ha bloccato il progetto
presidenzialista di Erdogan, il governo turco intraprende un nuovo
percorso di guerra ponendo termine al processo di pace per una
soluzione duratura della irrisolta questione curda. Intere città -
Diyarbakir, Cizre, Nusaybin, Sirnak, Yuksekova, Silvan, Silopi,
Hakkari, Lice - vengono sottoposte a pesanti coprifuochi e allo stato
di emergenza, con migliaia tra morti, feriti, arrestati e deportati.
Dopo il fallito “tentativo di golpe” del 15 luglio, attribuito ai seguaci di Gülen, Erdogan d à il via al terrore che sta eliminando qualsiasi parvenza di democrazia, con il repulisti di accademici, insegnanti, giornalisti, magistrati, militari, medici, amministratori, impiegati statali, invisi al regime: 90.000 tra licenziamenti e rimozioni, 30.000 arresti; chiusura di giornali, stazioni radio-televisive, centri di cultura e sedi di partito.
Inoltre vi è la forte preoccupazione per le condizioni di sicurezza e di salute del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan, di cui non si hanno più notizie certe: dal 5 aprile 2015 Öcalan è segregato in isolamento, gli vengono negati il diritto a comunicare e a incontrare i familiari e gli avvocati in spregio e alle convenzioni e ai diritti internazionali. Abdullah Öcalan, legittimo rappresentante del popolo curdo, è indispensabile alla risoluzione della questione curda nell'ambito della democratizzazione della Turchia e del Medio Oriente, così come tracciato nel disegno del Confederalismo Democratico.
Il 24 agosto 2016 l’esercito turco ha invaso la città di Jarablus con il pretesto di combattere il terrorismo e lo Stato Islamico (IS) che ha consegnato la città all'esercito turco e alle organizzazioni jihadiste a loro fianco, come Jabhat Fatah al-Sham e a gruppi come Ahrar El-Sham, senza colpo ferire. Gli attacchi dell’esercito turco non sono diretti contro ISIS ma contro le Forze Democratiche Siriane (SDF), esclusivamente ai danni dell'insorgenza liberatrice curda nei territori del Rojava.
È un dato di fatto che gli Stati Uniti e l’Europa non solo hanno chiuso un occhio su questi attacchi, ma stanno fornendo il sostegno allo Stato turco che con la complicità dell’UE continua a usare i profughi come arma di ricatto. L'invasione turca del nord della Siria aumenta il caos esistente nella regione inferocendo la guerra civile, creando nuovi rifugiati e nuovi disastri umanitari.
TUTTO QUESTO DEVE FINIRE! RIFIUTANDO IL VERGOGNOSO ACCORDO UE-TURCHIA, CHE LEDE I DIRITTI UMANI DEI PROFUGHI E FINANZIA LA GUERRA SPORCA CONTRO IL POPOLO CURDO.
Il popolo curdo insieme agli altri gruppi etnici, religiosi e culturali ha costituito una Confederazione Democratica nel nord della Siria, il Rojava, dove coesistono pacificamente e nel rispetto reciproco popoli e fedi religiose diverse tra loro: assiri, siriani, armeni, arabi, turcomanni. Questa Confederazione rappresenta una prospettiva ed un valido esempio per una Siria democratica; per questo è necessario sostenere questa esperienza di rivoluzione sociale di cui sono state protagoniste in primo luogo le donne.
Ora questa decisiva esperienza democratica per le sorti di un altro Medio Oriente rischia di essere cancellata dall'invasione turca. E' dunque urgente la mobilitazione internazionale a fianco del Rojava e della resistenza del popolo curdo.
Rispondendo all’appello internazionale sottoscritto da intellettuali, scrittori, artisti, politici e difensori dei diritti umani, invitiamo tutti e tutte coloro che in questi anni hanno sostenuto la lotta di liberazione del popolo curdo e la rivoluzione democratica,
A SCENDERE IN PIAZZA IL 24 SETTEMBRE A ROMA
* Per fermare l'invasione turca del Rojava; contro la sporca guerra della Turchia al popolo curdo e sulla pelle dei profughi e rifugiati
* Contro la repressione della società civile, del movimento curdo e di tutte le forze democratiche in Turchia
* Contro la barbarie dell'Isis per l'universalismo dei valori umani; * Per il Confederalismo Democratico
* Per bloccare il supporto delle potenze internazionali e locali, in particolare USA e UE alla Turchia e mettere fine al vergognoso accordo sui profughi
* Per la fine dell'isolamento e per la liberazione del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan
Dopo il fallito “tentativo di golpe” del 15 luglio, attribuito ai seguaci di Gülen, Erdogan d à il via al terrore che sta eliminando qualsiasi parvenza di democrazia, con il repulisti di accademici, insegnanti, giornalisti, magistrati, militari, medici, amministratori, impiegati statali, invisi al regime: 90.000 tra licenziamenti e rimozioni, 30.000 arresti; chiusura di giornali, stazioni radio-televisive, centri di cultura e sedi di partito.
Inoltre vi è la forte preoccupazione per le condizioni di sicurezza e di salute del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan, di cui non si hanno più notizie certe: dal 5 aprile 2015 Öcalan è segregato in isolamento, gli vengono negati il diritto a comunicare e a incontrare i familiari e gli avvocati in spregio e alle convenzioni e ai diritti internazionali. Abdullah Öcalan, legittimo rappresentante del popolo curdo, è indispensabile alla risoluzione della questione curda nell'ambito della democratizzazione della Turchia e del Medio Oriente, così come tracciato nel disegno del Confederalismo Democratico.
Il 24 agosto 2016 l’esercito turco ha invaso la città di Jarablus con il pretesto di combattere il terrorismo e lo Stato Islamico (IS) che ha consegnato la città all'esercito turco e alle organizzazioni jihadiste a loro fianco, come Jabhat Fatah al-Sham e a gruppi come Ahrar El-Sham, senza colpo ferire. Gli attacchi dell’esercito turco non sono diretti contro ISIS ma contro le Forze Democratiche Siriane (SDF), esclusivamente ai danni dell'insorgenza liberatrice curda nei territori del Rojava.
È un dato di fatto che gli Stati Uniti e l’Europa non solo hanno chiuso un occhio su questi attacchi, ma stanno fornendo il sostegno allo Stato turco che con la complicità dell’UE continua a usare i profughi come arma di ricatto. L'invasione turca del nord della Siria aumenta il caos esistente nella regione inferocendo la guerra civile, creando nuovi rifugiati e nuovi disastri umanitari.
TUTTO QUESTO DEVE FINIRE! RIFIUTANDO IL VERGOGNOSO ACCORDO UE-TURCHIA, CHE LEDE I DIRITTI UMANI DEI PROFUGHI E FINANZIA LA GUERRA SPORCA CONTRO IL POPOLO CURDO.
Il popolo curdo insieme agli altri gruppi etnici, religiosi e culturali ha costituito una Confederazione Democratica nel nord della Siria, il Rojava, dove coesistono pacificamente e nel rispetto reciproco popoli e fedi religiose diverse tra loro: assiri, siriani, armeni, arabi, turcomanni. Questa Confederazione rappresenta una prospettiva ed un valido esempio per una Siria democratica; per questo è necessario sostenere questa esperienza di rivoluzione sociale di cui sono state protagoniste in primo luogo le donne.
Ora questa decisiva esperienza democratica per le sorti di un altro Medio Oriente rischia di essere cancellata dall'invasione turca. E' dunque urgente la mobilitazione internazionale a fianco del Rojava e della resistenza del popolo curdo.
Rispondendo all’appello internazionale sottoscritto da intellettuali, scrittori, artisti, politici e difensori dei diritti umani, invitiamo tutti e tutte coloro che in questi anni hanno sostenuto la lotta di liberazione del popolo curdo e la rivoluzione democratica,
A SCENDERE IN PIAZZA IL 24 SETTEMBRE A ROMA
* Per fermare l'invasione turca del Rojava; contro la sporca guerra della Turchia al popolo curdo e sulla pelle dei profughi e rifugiati
* Contro la repressione della società civile, del movimento curdo e di tutte le forze democratiche in Turchia
* Contro la barbarie dell'Isis per l'universalismo dei valori umani; * Per il Confederalismo Democratico
* Per bloccare il supporto delle potenze internazionali e locali, in particolare USA e UE alla Turchia e mettere fine al vergognoso accordo sui profughi
* Per la fine dell'isolamento e per la liberazione del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan
IN
PIAZZA PER IL KURDISTAN
ROMA
- PORTA PIA ORE 15.00
SABATO
24 SETTEMBRE
Ufficio
di Informazione del Kurdistan in Italia
Rete
Kurdistan Italia
Per
Adesioni :
venerdì 2 settembre 2016
Urgente chiamata per Kobane
L’esercito turco sta attaccando civili curdi a Kobane.
La popolazione civile di Kobane ha iniziato una protesta pacifica al confine tra la città di Kobane e la Turchia il 24 di Agosto nel momento in cui la Turchia ha iniziato a costruire un muro di cemento al confine e quando ha iniziato l'invasione di Jarablus al nord della Siria.
Oggi alle ore 9:30 locali, quando le persone sono tornate al confine per continuare la loro protesta pacifica, i soldati turchi hanno superato il confine e hanno attaccato la popolazione con lacrimogeni, idranti, e proiettili. Sino ad ora più di 41 civili sono stati feriti e un ragazzo di 19 anni è stato ucciso, colpito alla testa da un proiettile.
Attualmente i soldati turchi e i cecchini si stanno posizionando e stanno prendendo di mira i civili.
Dopo questo attacco migliaia di civili di Kobane si sono ora spostati al confine per condannare gli attacchi. La situazione rimane critica.
Kobane è la città che ha intrapreso una storica resistenza contro la brutale invasione dei terroristi dell'Isis nel 2014. E' stata il faro della resistenza e della vittoria contro i terroristi dell'Isis al nord della Siria.
Per via del continuo successo del popolo curdo con le Forze Democratiche Siriane (SDF), con le Unità di Difesa del Popolo (YPG) e Unità di Difesa Femminili (YPJ) contro l'Isis e altre organizzazionin terroristiche, lo stato turco ha dimostrato in modo crescente tendenze di guerra sino ad arrivare alla invasione del territorio siriano.
Questo ultimo attacco contro il popolo di Kobane è da condannare nel modo più forte dalla comunità internazionale e da tutti quelli che stanno dalla parte della pace e della fine del terrorismo islamico
Richiamiamo tutte le forze democratiche ad opporsi all'invasione dello stato turco e a condannare gli attacchi dell'esercito turco per porsi in solidarietà con i popoli del Rojava e con la popolazione Kobane.
Chiediamo che tutte le istituzioni internazionali taglino le loro relazioni economiche e militari con la Turchia sino a che non sia posta fine all'invasione e agli attacchi contro i popoli del nord della Siria.
Kobane Reconstruction Board- Comitato per la Ricostruzione di Kobane - EuropaLa popolazione civile di Kobane ha iniziato una protesta pacifica al confine tra la città di Kobane e la Turchia il 24 di Agosto nel momento in cui la Turchia ha iniziato a costruire un muro di cemento al confine e quando ha iniziato l'invasione di Jarablus al nord della Siria.
Oggi alle ore 9:30 locali, quando le persone sono tornate al confine per continuare la loro protesta pacifica, i soldati turchi hanno superato il confine e hanno attaccato la popolazione con lacrimogeni, idranti, e proiettili. Sino ad ora più di 41 civili sono stati feriti e un ragazzo di 19 anni è stato ucciso, colpito alla testa da un proiettile.
Attualmente i soldati turchi e i cecchini si stanno posizionando e stanno prendendo di mira i civili.
Dopo questo attacco migliaia di civili di Kobane si sono ora spostati al confine per condannare gli attacchi. La situazione rimane critica.
Kobane è la città che ha intrapreso una storica resistenza contro la brutale invasione dei terroristi dell'Isis nel 2014. E' stata il faro della resistenza e della vittoria contro i terroristi dell'Isis al nord della Siria.
Per via del continuo successo del popolo curdo con le Forze Democratiche Siriane (SDF), con le Unità di Difesa del Popolo (YPG) e Unità di Difesa Femminili (YPJ) contro l'Isis e altre organizzazionin terroristiche, lo stato turco ha dimostrato in modo crescente tendenze di guerra sino ad arrivare alla invasione del territorio siriano.
Questo ultimo attacco contro il popolo di Kobane è da condannare nel modo più forte dalla comunità internazionale e da tutti quelli che stanno dalla parte della pace e della fine del terrorismo islamico
Richiamiamo tutte le forze democratiche ad opporsi all'invasione dello stato turco e a condannare gli attacchi dell'esercito turco per porsi in solidarietà con i popoli del Rojava e con la popolazione Kobane.
Chiediamo che tutte le istituzioni internazionali taglino le loro relazioni economiche e militari con la Turchia sino a che non sia posta fine all'invasione e agli attacchi contro i popoli del nord della Siria.
02 September, 2016
lunedì 29 agosto 2016
Appello urgente per il Rojava
Noi, intellettuali artisti, scrittori , artisti , politici e difensori
dei diritti umani, stiamo cercando di richiamare l'attenzione
sull'invasione dello Stato nella Siria settentrionale e nel Rojava.
L'esercito
turco ha invaso la città della Siria settentrionale di Jarablus il 24
agosto 2016 , utilizzando le operazioni anti ISIS come un pretesto.
L'operazione è in collaborazione con il braccio siriano di El-Qaida
(Jabhat Fatah al-Sham) e di gruppi come Ahrar El-Sham.
ISIS ha
consegnato la città, Jarablus, senza che un solo proiettile sia stato
sparato. Questa è una chiara indicazione che c'è stato un accordo
preventivo tra le parti che Jarablus doveva rimanere una base per i
gruppi salafiti. Perciò Jarablus rimarrà un corridoio per i combattenti
stranieri per entrare in Siria e ricevere addestramento, e poi per
tornare indietro per essere distribuiti in Europa e nel resto del mondo.
Dal
terzo giorno dell'operazione (26 agosto 2016) davanti agli attacchi che
sono stati diretti alle forze curde, il Consiglio Militare di Jarablus e
il Consiglio Militare di Manbij, in Siria settentrionale sono stati
ampiamente ripuliti da ISIS da parte di queste forze con il sostegno
della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti. Attaccando
queste forze, la Turchia sta interrompendo la lotta contro ISIS e
rafforzando ISIS.
Tayip Erdogan e altre autorità turche hanno
annunciato ufficialmente il proposito dell'operazione, in via
preliminare, come gli attacchi delle forze curde accanto ISIS.
L'esercito turco si è impegnato in attacchi aerei e in bombardamenti di
zone civili, uccidendo almeno 45 persone in due villagi a sud di
Jaablus. Secondo rapporti locali e filmati ricevuti, le forze dello
Stato turco e i lor complici stanno utilizzando armi chimiche.
La
realtà della situazione è che gli Stati Uniti e l'Europa,non solo hanno
chiuso un occhio su questi attacchi, ma alcuni stati hanno persino
dichiarato sostegno all'operazione dello Stato turco. Questo approccio
rappresenta la politica impropria e disonesta e deve essere abbandonata
immediatamente.
Gli attacchi dello Stato turco favoriscano il
caos esistente nella regione, approfondiscono la guerra civile, la
creazione di nuovi rifugiati e aprono la strada a nuove tragedie umane.
Questo deve finire. Il popolo curdo e le altre etnie hanno stabilito una
amministrazione democratica in Rojava, con la coesistenza pacifica con
le altre etnie (assiri, siriani, armeni, arabi, turkmeni, ceceni) e
credenze (musulmani, cristiani, yazidi, aleviti) al suo cuore.
Questa
amministrazione è il primo esempio centrale della Siria democratica
queste persone e le forze democratiche vogliono costruire e dovrebbero
essere sostenute.
E dovere morale di tutte le persone
democratiche e i difensori dei diritti umani di resistere contro questi
attacchi. Il nostro invito è:
* Tutte le persone dalla parte della
democrazia e dei valori umani devono alzare la voce gli sporchi giochi
della Turchia e l'invasione
* Le potenze internazionali, in
particolare gli Stati Uniti e l'UE devono ritirare il loro sostegno e
schierarsi contro i tentativi dello Stato turco
* Per un mondo stabile e la sconfitta di ISIS, dobbiamo agire contro l'intervento all'estero da parte dello stato turco.
Nome Cognome :Titolo:
--
UIKI Onlus
Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia
Via Ricasoli 16, 00185 Roma, Italia
Tel. : +39 06 64 87 11 76
Email : info.uikionlus@gmail.com , info@uikionlus.com
Web : www.uikionlus.com
Facebook : UIKIOnlus
Twitter : @UIKIOnlus
Google + : 102888820591798560472
Skyp : uikionlus
Ufficio d’Informazione del Kurdistan in Italia
Via Ricasoli 16, 00185 Roma, Italia
Tel. : +39 06 64 87 11 76
Email : info.uikionlus@gmail.com , info@uikionlus.com
Web : www.uikionlus.com
Facebook : UIKIOnlus
Twitter : @UIKIOnlus
Google + : 102888820591798560472
Skyp : uikionlus
Etichette:
guerra. diritti,
Kurdistan,
rojava,
siria,
Turchia
mercoledì 29 giugno 2016
domenica 26 giugno 2016
mercoledì 22 giugno 2016
giovedì 9 giugno 2016
martedì 7 giugno 2016
domenica 5 giugno 2016
Raccolta fondi per Kobane : il generatore !
La Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia ringrazia la Rete Kurdistan Parma , Piacenza e Reggio Emilia e tutte e tutti le / i compagne/i solidali per le importanti donazioni inviateci a più riprese durante l'anno 2015. Il vostro impegno, tra i più significativi in Italia, ci ha consentito di inviare aiuti urgenti per il Rojava e di procedere all'acquisto di un generatore elettrico a gasolio destinato al funzionamento dell'ospedale di Kobane.
Grazie ancora a nome di tutto il popolo curdo e di tutti i popoli del Rojava.
Spas!
Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia Onlus
Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia Onlus
Etichette:
aiuto,
cooperazione,
diritti,
equosolidale,
guerra,
kobane,
Kurdistan,
pace,
rojava,
siria
Iscriviti a:
Post (Atom)