Quattordici sindacaliste sono state prese in custodia nell'ambito dell'inchiesta KCK (Unione delle Comunità kurde), tra queste, nove sono state sottoposte a custodia cautelare. E 'stato riportato che il procuratore ha chiesto chiarimenti sulle loro attività sindacali. Con domande del tipo: "Perché avete organizzato un'azione l'8 marzo (Giornata internazionale della donna)?" Il procuratore ha voluto anche sapere perché i sindacati organizzano una manifestazione il 28 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. L'accusa verso le sindacaliste è di essere parte di un'organizzazione illegale. Il 13 febbraio la polizia ha fatto irruzione presso le sedi della Confederazione dei sindacati del settore pubblico (KESK), del Sindacato europeo dei dipendenti pubblici per l'assistenza sanitaria e sociale (SES) e l'Unione dei Lavoratori comunali (TÜMBELSEN).
fonte : ANF Scrittore kurdo in carcere
Lo scrittore kurdo Mehmet Güler, autore del libro "Il caso KCK: Lo Stato globale e i kurdi senza stato", arrestato il 13 febbraio a Van con altre sei persone nell'ambito dell'inchiesta KCK è stato incarcerato giovedi con l'accusa di essere membro di un'organizzazione "terrorista". Almeno 149 persone sono state arrestate lo stesso giorno durante operazioni simultanee in 28 città, contro il partito kurdo BDP e alcuni sindacati. 15 sindacaliste donne, uno scrittore e un giornalista sono tra gli arrestati. Mehmet Güler è già stato oggetto di numerose cause e le sue opere sono state sequestrate diverse volte. Il suo libro di giornalismo investigativo "Il caso KCK: lo stato globale e i kurdi senza stato", è stato pubblicato nel maggio 2010 dalla casa editrice belga Éditions, sotto la direzione di Ragip Zarakolu, anche lui in carcere dalla fine di ottobre 2011. Il libro è stato sequestrato dal tribunale penale di Istanbul per "propaganda di un "organizzazione terroristica". Lo scrittore kurdo aveva già trascorso quasi dieci anni nel carcere di Ankara, quando era uno studente di storia all'Università di Ankara. Oggi, la Turchia è la più grande prigione al mondo per i giornalisti e gli scrittori. Almeno 106 giornalisti tra cui vari scrittori sono dietro le sbarre.
fonte : Actukurde
Nessun commento:
Posta un commento