martedì 5 aprile 2011

Nessun impegno dei bambini a scuola

Nuovo passo nella campagna di disobbedienza: nessun impegno dei bambini a scuola.

16:17 02.04.2011
NEWSCENTRE (DİHA) – Un nuovo passo e' stato intrapreso nel contesto della campagna di disobbedienza civile accanto alle Tende della Soluzione Democratica in corso in tutta la Turchia.
Il popolo kurdo ha chiesto al governo turco di rimuovere il giuramento svolto ogni mattina nelle scuole elementari.

Secondo la lunga procedura nelle suole elementari, gli studenti devono svolgere un giuramento prima dell'inizio della giornata scolastica. Il giuramento dice:
"Io sono turco, onesto e gran lavoratore. Io sono turco, io sono retto, sto lavorando duro, il  mio principio è di difendere i minori e di rispettare gli anziani, di amare il mio paese e la mia nazione molto più di me stesso la mia legge, e di crescere e di andare avanti.

O supremo Ataturk, creatore del nostro quotidiano, io giuro che camminerò ininterrottamente sulla via che hai aperto, sull'obbiettivo che definito e sugli ideali che hai fondato. Lascia che la mia esistenza sia subordinata all'esistenza turca. Felice è colui che puo' chiamarsi turco".

Il presidente del BDP ha guidato questa campagna non permettendo alla figlia di svolgere il giuramento e lo ha annunciato.Dopo il suo annuncio la gente kurda delle tende ha chiesto la rimozione dell'obbligo con l'obbiettivo di porre fine ad un insulto contro il popolo kurdo.

Le Tende per la Soluzione Democratica a Aydın, İzmir, Diyarbakır, Kızıltepe, Batman, Şırnak e Silopi, Cizre e İdil sono ancora piene di visitatori.

Inoltre durante un discorso durante un incontro svoltosi a Diyarbakir ieri,il presidente del Congresso della Societa' Democratica(DTK) Ahmet Turk si e' congratulato con il popolo kurdo per aver intrapreso un altro passo nella campagna della disobbedienza civile.

Ha inoltre dichiarato che lo sforzo del governo di cambiare il programma non sta funzionando perche' c'e' una forte e determinata mobilitazione della gente per le loro legittime richieste.
"Costringere un bambino kurdo a dire "Io sono turco" non è altro che un approccio razzista. E' cosi giusto per i kurdi esserne contro".

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