PETITION, —Oltre 700 prigionieri politici curdi sono attualmente in sciopero
della fame in Turchia,con alcuni di loro che hanno rifiutato il cibo per 49
giorni.La situazione sta raggiungendo il punto di crisi,e adesso nel mondo la
gente sta incominciando a mostrare il proprio sostegno per gli scioperanti e le
loro richieste.
Una petizione e' stata avviata da un gruppo di studiosi
di scienze sociali su Change.org che richiama ad un maggiore sostegno per gli
scioperanti della fame.La petizione puo' essere
raggiunta online qui: http://www.change.org/petitions/hunger-strikers-in-turkish-prisons-engage-in-constructive-dialogue-with-prisoners#
Si
prega di firmare con il vostro nome e dimostrare il vostro supporto! È possibile
visualizzare un elenco dei primi firmatari di seguito.
Sintesi stampa:
Un gruppo internazionale di studiosi di scienze sociali
con interessi di ricerca sulla questione kurda ha lanciato una una campagna
richiamando il governo turco a rispondere alle richieste
dei prigionieri
politici curdi la cui protesta dello sciopero della fame e' entrata in una fase
cruciale.
Oltre 700 detenuti curdi sono al 49° giorno dello sciopero
della fame al 30 Ottobre 2012,per il diritto alla difesa nella loro madrelingua
e la fine dell'isolamento di Abdullah Ocalan,illeader incarcerato del
PKK.Esperti medici confermano che il 40°giorno rappresenta la soglia dove
iniziano le disfunzioni fisiche e mentali,e così come i casi di morte cominciano
a verificarsi.
I firmatari dichiarano il pieno appoggio alle richieste
dei detenuti politici,che loro credono,essere tra i diritti umani
fondamentali.La petizione sottolinea che l'opinione della comunita'
internazionale
sulla Turchia sarà fortemente modellata dal modo in cui
vengono gestiti gli scioperi della fame presenti e ricorda agli
interessati,inclusi il Presidente,Il Primo Ministro ed il Ministro della
Giustizia,
che saranno personalmente responsabili se questa protesta dovesse
terminare con una tragedia umana.
Ricordando il prezzo devastante delle
operazioni contro le prigioni del 2000, i firmatari avvisano il governo turco che
ogni tentativo di intervento forzato, potrebbe causare un danno
irreparabile
e distruggere il terreno democratico già debole per una
soluzione pacifica della questione curda.
La petizione ha ricevuto grande
interesse e sostegno dai circoli accademici nel mondo,raggiungendo oltre mille
firmatari nel solo primo giorno.Alcuni studiosi di scienze sociali di importanza
internazionale ha inviato messaggi di sostegno alla campagna.
Il
professore Michael Taussig della Columbia University,un'autorita' internazionale
in antropologia,ha firmato la petizine con il seguente commento:"'Per lo Stato
turco: si prega di partecipare immediatamente al benessere di questi prigionieri
coraggiosi".La preminente teorica femminista Professoressa Judith Butler
dell'Univerista della California a Berkeley, ha scritto:"Il governo turco deve
avviare un dialogo serio con questi prigionieri, che ora rischiano la vita per
esporre l'ingiustizia in cui vivono".
E Noam Chomsky ha dichiarato:
"l'umanità esige che il motivo giusto e disperato di questi prigionieri per il
dialogo debba essere risolto in modo rapido e appropriato, senza
indugio."
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