"Da una parte c’è la guerra, dall’altra una nuova concezione
della vita e del mondo comincia", con queste parole con cui
abbiamo iniziato i nostri report dal Kurdistan, concludiamo .Siamo
tornati portando nel cuore e negli occhi tante immagini, ricordi,
sensazioni contrastanti: da una parte la grande forza e resistenza
dei kurdi e delle kurde , il popolo più bello del mondo senza una
patria, dall'altra la violenza e la repressione di uno stato che
di democratico non ha proprio nulla.
La guerra, perchè di guerra si tratta: nella città vecchia di
Amed, Sur, ad ogni 20/30 metri c'è un check-point con sacchi di
sabbia, teli blu di plastica per impedire la vista della "bonifica" da parte dei militari nelle zone dove più si è consumata
la violenza, in modo che nulla di ciò che è successo possa essere
usato contro di loro; di sera poi, anche se il coprifuoco è
virtualmente terminato a Sur, patrimonio dell'umanità, ci sono
solo militari armati di tutto punto, blindati, carrarmati, come
nel Cile di Pinochet o nell'Argentina di Videla. Per non parlare
di Cizre, dove è impossibile andare per lo stesso motivo: i
militari stanno "bonificando". In quale nazione, che si definisce
democratica, un deputato, co-presidente di un partito al governo,
mi riferisco a Demirtas, accompagnato da 60 osservatori
internazionali, provenienti da ogni parte d'Europa, sarebbe
costretto a tornare a casa dai militari della sua stessa nazione? ma di esempi ne potremmo fare tanti altri..
Dall'altra parte un nuovo mondo comincia: il Congresso delle
Donne Libere, l'Associazione Rojava, l'HDP, le Madri della Pace,
il DTK , per fare solo qualche esempio ,ci insegnano che si può,
anzi si deve vincere resistendo, e loro lo fanno a costo della
vita, della prigione, della tortura, della distruzione delle loro
case e delle loro città.
Ultima brevissima considerazione: i ragazzi e le ragazze
dell'HDP, che ci hanno accompagnato sempre, i nostri angeli
custodi, sempre attenti a noi, sempre col sorriso, ma con una
forza e determinazione straordinari , loro sono il futuro e da
loro abbiamo molto da imparare.
Per parlare e confrontarci su tutto questo e raccontarvi del
patto d'amicizia tra Fidenza e Silvan vi invitiamo sabato 2
aprile all'Ex Macello di Fidenza, alle 21
Col Kurdistan nel cuore
Marco e Nelly
Marco e Nelly
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