La
Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:
“Il sindacato unitario dei giornalisti italiani, insieme
alla Federazione Europea, rilancia l’allarme per la durissima pressione alla
quale è sottoposta la libertà d’informazione in Turchia. La Fnsi fa appello alle
testate italiane perché incrementino la loro attenzione e facciano sentire forte
la voce dell’opinione pubblica internazionale in favore della libera
informazione. Al governo del nostro Paese il sindacato chiede una volta di più
di sollecitare le istituzioni europee ad una iniziativa unitaria e incisiva.
Gli eventi giudiziari di questi giorni compongono
infatti un quadro drammatico. E’ giunto al terzo giorno a Istanbul il processo a
carico di 44 giornalisti, in gran parte di origine curda, in carcere da dicembre
con l’accusa di terrorismo. Sono per lo più giornalisti di “Ozgur Gundem”, il
quotidiano curdo che a marzo si era visto bloccare la pubblicazione per un mese
e che negli Anni Novanta era stato costretto a chiudere dopo l’uccisione di
molti dei suoi redattori. Gli avvocati dei giornalisti in carcere hanno
denunciato in queste ore pesanti limitazioni all’esercizio dei diritti della
difesa nel processo.
Intanto a Diyarbakir, la città più importante del
Kurdistan turco, si svolgerà domani la nuova udienza del processo contro Bedri
Adanir, che aveva lanciato la pubblicazione di un giornale redatto dagli stessi
giornalisti in carcere. Bedri Adanir è il collega curdo “adottato” dalla Fnsi,
così come altri sindacati europei hanno fatto con altri giornalisti turchi in
carcere. All’udienza sarà presente anche Arne Koenig, il Presidente della Efj,
la Federazione Europea dei Giornalisti impegnata da mesi in una campagna di
solidarietà. “ Il governo turco sappia - ha detto - che seguiamo da vicino
questi casi e ne riferiamo alle organizzazioni internazionali. L’importante
ruolo turco nella crisi siriana non può mettere in ombra quello che la Turchia
sta facendo contro le voci critiche in patria”. E la Federazione Europea sarà
anche ad Istanbul venerdì, quando si terrà la nuova udienza del processo a
carico dei giornalisti di Oda Tv.
In questo quadro drammatico, l’informazione e le
istituzioni italiane hanno da esercitare ruoli differenti ma egualmente
importanti. Passa anche dalla difesa dei diritti civili più elementari
l’affermazione di una idea diversa dell’Europa: un’Europa che non sia tenuta
insieme soltanto dalle regole dell’economia”.
FNSI
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