martedì 26 marzo 2013

Dichiarazione di Ocalan al Newroz

Saluto il Newroz di libertà degli oppressi.
Saluto il popolo del Medio Oriente e dell'€™Asia Centrale che celebra questo giorno di risveglio, rinascita e rigenerazione del Newroz con straordinaria partecipazione e unità.
Saluto tutti i popoli che celebrano il Newroz, questo giorno luminoso che marca il punto di svolta di una nuova era, con grande entusiasmo e tolleranza democratica.
Saluto tutti coloro che percorrono il lungo percorso per i diritti democratici, la libertà  e l'€™uguaglianza
Saluto uno fra i popoli più antichi delle terre sacre di Mesopotamia e Anatolia, dove sono nate l'agricoltura e le prime civilizzazioni, ai piedi dei Monti Tauros e Zagros fino alle rive dei fiumi Eufrate e Tigri. Saluto il popolo curdo.
I curdi hanno contribuito a questa civiltà  millenaria in amicizia e accordo con le diverse razze, religioni, fedi e€“ noi tutti l'abbiamo costruita insieme. Per i curdi le acque del Tigri e dell'€™Eufrate sono sorelle delle acque di Sakarya [fiume che scorre nella regione di Marmara, in Turchia] e Maritsa [fiume che scorre fra Bulgaria, Turchia e Grecia, chiamato anche Evros]. I monti Ararat e Cudi sono amici dei monti Kaìkars [catena montuosa che si erge sul Mar Nero] e Erciyes [vulcano localizzato nella regione della Cappadocia]. Govend e delilo [balli curdi], sono nella stessa famiglia di Horon [danza del Mar Nero] e Zeybek [danza dell'Egeo].
Queste grandi civiltà , queste comunità  che sono coesistite sempre, sono state più di recente messe in competizione tra loro da pressioni politiche, interventi esterni e interessi particolaristici. Con il risultato di aver costruito sistemi che non si basano sui diritti, l’uguaglianza e la libertà .
Negli ultimi duecento anni le conquiste militari, gli interventi imperialisti occidentali, così come la repressione e le politiche di rifiuto hanno provato a sottomettere le comunità  arabe, turche, persiane e curde al potere degli stati nazionali, ai loro confini immaginari e ai loro problemi artificiali.
L’era dei regimi di sfruttamento, repressione e negazione è finita. I popoli del Medio Oriente e quelli dell’Asia centrale si stanno risvegliando. Stanno tornando alle loro radici. Chiedono di fermare le guerre e i conflitti intestini.
Con il fuoco del Newroz nel cuore, migliaia, milioni di persone si riversano nelle piazze per chiedere la pace, la libertà  e la ricerca di una soluzione.
Questa lotta, che è cominciata come la mia ribellione individuale contro l’ignoranza, la disperazione e la schiavitù in cui ero nato, ha provato a creare una nuova coscienza, una nuova comprensione e un nuovo spirito. Oggi vedo che i nostri sforzi hanno raggiunto un nuovo livello.
La nostra lotta non è stata e non potrà  mai essere contro una determinata razza, religione, setta o gruppo. La nostra lotta è contro la repressione, l'€™ignoranza e l'€™ingiustizia, contro il sottosviluppo imposto e contro ogni forma di oppressione.
Oggi ci stiamo risvegliando verso una nuova Turchia e un nuovo Medio Oriente.
Ai giovani che hanno accolto il mio invito, alle donne che hanno dato ascolto alla mia chiamata, agli amici che hanno accolto il mio discorso e a tutte le persone che possono sentire la mia voce:
Oggi comincia una nuova era.
Il periodo della lotta armata sta finendo, e si apre la porta alla politica democratica. Stiamo iniziando un processo incentrato sugli aspetti politici, sociali ed economici; cresce la comprensione basata sui diritti democratici, la libertà  e l'€™uguaglianza.
Abbiamo sacrificato gran parte della nostra vita per il popolo curdo, abbiamo pagato un prezzo molto alto. Nessuno di questi sacrifici, nessuna delle nostre lotte, è stato vano. Grazie a questo, il popolo curdo ha conquistato ancora una volta la propria identità  e le proprie radici.
Siamo ora giunti al punto in cui "le armi devono tacere e lasciare che parlino le idee e la politica"€. Il paradigma modernista che ci ha ignorato, escluso e negato è stato raso al suolo. Che si tratti del sangue di un turco, un curdo, un circasso o un laz è il sangue versato scorre da ogni essere umano e dal ventre di questa terra.
Davanti ai milioni di persone che ascoltano la mia chiamata, io dico che una nuova era ha inizio, un'€™era in cui la politica prevarrà  sulle armi. E'€™ tempo di ritirare le nostre forze armate al di fuori dei confini.
Credo che tutti coloro che credono in questa lotta e hanno fiducia in me si rendano conto dei possibili pericoli insiti nel processo.
Questa non è la fine, ma un nuovo inizio. Non si tratta di abbandonare la lotta, ma di cominciarne una nuova e diversa.
La creazione di aree geografiche "€œpure"€ basate sull'€™etnicità  e mono-nazionali è una fabbricazione disumana della modernità  che nega le nostre radici e le nostre origini.
Una grande responsabilità  ricade su tutti noi per costruire un paese giusto, libero e democratico di tutti i popoli e le culture, che si addica alla storia del Kurdistan e dell'€™Anatolia. In questa occasione del Newroz invito gli armeni, i turcomanni, gli assiri, gli arabi e tutti gli altri popoli così come i curdi a rispettare la fiamma della libertà  e dell'€™uguaglianza 耓 il fuoco che si accende qui oggi “ e abbracciarla come propria.
Al rispettabile popolo della Turchia;
Il popolo turco che vive in quella che viene chiamata oggi Turchia 耓 l'€™antica Anatolia – dovrebbe riconoscere che la millenaria vita in comune con i curdi, sotto la bandiera dell'€™Islàm, si basa su principi di amicizia e di solidarietà . Tra le regole dell’amicizia non ci dovrebbe essere spazio per la conquista, la negazione, il rifiuto, l’assimilazione forzata, l’annientamento.
Le politiche repressive, assimilazioniste e di annichilimento del secolo scorso, basate sulla modernità capitalistica, rappresentano gli sforzi di una classe dirigente per negare una lunga storia di amicizia. Non rappresentano la volontà  del popolo. E'€™ ormai chiaro che questo giogo tirannico contraddice sia la storia sia le regole dell'€™amicizia. Per lasciare alle spalle quel passato deplorevole, invito le due principali forze del Medio Oriente a costruire una modernità  democratica che si addica alla nostra cultura e civiltà.
È giunto il tempo per le controversie, i conflitti e l’inimicizia di cedere il passo ad alleanza, unità, perdono e abbraccio reciproco.
I turchi e curdi che sono caduti come martiri insieme a Çanakkale [battaglia della prima guerra mondiale avvenuta nel 1915, nota anche come battaglia di Gallipoli o dei Dardanelli] sono passati insieme anche attraverso la guerra di indipendenza, e insieme hanno aperto il parlamento del 1920.
Il nostro passato comune è una realtà  che ci impone di creare un futuro comune. Oggi lo spirito sul quale è stata fondata l'€™Assemblea turca ci apre la via per la nuova era.
Faccio appello a tutti i rappresentanti delle società , delle culture e dei popoli oppressi, e soprattutto alle donne, la più oppressa fra le classi; ai gruppi religiosi e alle culture marginalizzate e escluse; alla classe operaia e tutte le classi subordinate, a tutti coloro che sono stati esclusi dal sistema a prendere il proprio giusto posto nella modernità  democratica e ad acquisirne la mentalità .
Il Medio Oriente e l'€™Asia centrale sono alla ricerca di una modernità  contemporanea e di un ordinamento democratico che si addica alla loro storia. Un nuovo modello in cui tutti possano convivere pacificamente e amichevolmente è diventato un bisogno oggettivo come il bisogno di pane e acqua. Inevitabilmente, ancora una volta, la geografia e la cultura di Anatolia e Mesopotamia ci sono di guida per costruire un tale modello.
Stiamo vivendo una versione più attuale, più complicata e più intensa della Guerra d'€™Indipendenza che si è sviluppata nel quadro del Patto Nazionale [del 1920].
Nonostante tutti gli errori, gli ostacoli e i fallimenti degli ultimi novant’anni, ancora una volta stiamo cercando di costruire un modello di società  con tutti i popoli, le classi e le culture che sono state vittime e hanno sofferto a causa di terribili disastri. Chiedo a tutti voi di fare passi in avanti e contribuire al raggiungimento di un’organizzazione sociale egualitaria, libera e democratica.
Invito curdi, turcomanni, assiri e arabi che sono stati separati nonostante il Patto Nazionale, e sono stati attualmente condannati a convivere con gravi problemi e in conflitto tra loro all'€™interno delle repubbliche siriana e araba irachena, ad avviare discussioni, e a riconsiderare e a prendere nuove decisioni sulla loro realtà  presente in un "€œConferenza Nazionale di Solidarietà  e di Pace"€.
L'ampiezza e la completezza del concetto di "€œNOI"€ ha un posto importante nella storia di questa terra. Ma nelle mani di ristrette Elites dominanti, il "€œNOI" è stata ridotto a "€œUNO". E' €˜il momento di dare al concetto di "€œNOI"€ il suo spirito originario e di metterlo in pratica.
Dobbiamo unirci contro chi ci vuole dividere e farci combattere l’uno contro l’altro. Dobbiamo unirci contro coloro che vogliono separarci.
Coloro che non riescono a comprendere lo spirito dei tempi finiranno nella pattumiera della storia. Coloro che resistono alla corrente cadranno nell'€™abisso.
I popoli della regione sono testimoni di una nuova alba. I popoli del Medio Oriente sono stanchi di inimicizia, conflitti e guerra. Vogliono rinascere dalle proprie radici e di stare in piedi fianco a fianco.
Il Newroz è un faro per tutti noi.
Le verità  nei messaggi di Mosè, Gesù e Mohammad vengono rivitalizzate oggi secondo le nuove tendenze. Le persone stanno cercando di recuperare ciò che hanno perso.
Non neghiamo i valori della contemporanea civiltà  dell'€™Occidente nel suo complesso. Raccogliamo infatti i valori dell’Illuminismo, l’uguaglianza, la libertà  e la democrazia, e per attuarli ne facciamo una sintesi  con i nostri valori esistenziali e i nostri modi di vita.
La base della nuova lotta sono i pensieri, l’ideologia e le politiche democratiche, e l'€™essere in grado di avviare un grande balzo in avanti democratico.
Saluto tutti coloro che hanno contribuito a questo processo e lo hanno rafforzato, e a tutti coloro che hanno sostenuto la soluzione pacifica e democratica!
Saluto tutti coloro che si assumono la responsabilità per l'uguaglianza, la fratellanza dei popoli e la libertà  democratica!
Viva il Newroz, viva l'€™amicizia fra i popoli!
Prigione di Imralì, 21 Marzo 2013
Abdullah O–calan
[Traduzione dal turco: Iniziativa internazionale "Libertà  per Abdullah O–calan - Pace in Kurdistan"; traduzione in italiano a cura della redazione di www.retekurdistan.it]

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