Cinque detenuti del Carcere Osmaniye che hanno iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato da 37 giorni, stanno rischiando la vita a causa del deperimento fisico. Le famiglie dei detenuti si sono rivolti all' Human Rights Association (IHD) di Mersin dichiarando che i prigionieri sono sottoposti ad aggressioni. Le famiglie hanno detto che sia il Ministero della Giustizia sia l'amministrazione carceraria saranno ritenuti responsabile per eventuali casi di decesso dei prigionieri.
I trenta prigionieri hanno incominciato lo sciopero della fame per protestare contro il trattamento disumano e antidemocratico a cui sono sottoposti nel carcere di Osmaniye. Alcuni funzionari del Ministero della Giustizia così come i deputati del BDP e del CHP, avevano partecipato a una delegazione al fine di verificare le condizione di vita nella prigione. Tuttavia, i loro rapporti non hanno portato a nessun sostanziale cambiamento. "Le guardie carcerarie hanno minacciato i prigionieri dopo la visita della delegazione, comunicando alle vittime che le torture sarebbero continuate. I nostri figli che sono in sciopero della fame da 37 giorni, rischiano di morire, a meno che il direttore del carcere non venga rimosso dal suo incarico. La madre del detenuto Hazal Abo, ha riportato che il responsabile in questione, ha predisposto un gruppo di agenti preposto a infierire sui prigionieri già indeboliti a causa dello sciopero della fame.
La moglie di Mustafa Ilgen ha dichiarato che nonostante suo marito non sia in grado di alzarsi in piedi, il direttore del carcere gli ha imposto di mettersi in posizione eretta per essere censito. Alcune famiglie dei prigionieri hanno presentato diverse denunce penali nei confronti del direttore ma non è stata aperta ancora alcuna inchiesta a suo carico.
font: Anf, Dersim
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