Iniziamo la nostra giornata di incontri istituzionali venendo svegliati dal rumore degli elicotteri militari che controllano le montagne.
Iniziamo con il sındaco di Mazgrit. Avevamo già preso i contatti con lui per un progetto riguardante la scuola primaria della cittadina. Come prima cosa ci illustra i problemi con cui i bambini e gli ınsegnati si scontrano quotidianamente. Se da un lato ritorna la questione dell'insegnamento in lıngua madre, dall'altro l'istruzione dıventa un veicolo di assimilazione religiosa. Nonostante l'anima alevita che da secoli regna nella regione di Dersim, Ankara impone in ogni scuola l'ora obbligatoria di religione, rigorosamente sunnita. Gli consegnamo il nostro contributo, raccolto grazie alle cene di finanziamento a cui tutti voi avete partecipato (e se non l'avete fatto VERGOGNATEVI), oltre che il cd e i dısegni dei bambini genovesi che hanno partecipato al progetto dell'associazione Senza Paura Per finire in bellezza, gli abbiamo inoltre regalato la felpa dell'ANPI.
Successivamente abbiamo incontrato i membri dell'Associazione culturale di Dersim. Il progetto, che comprende 24 sedi sparse per tutta la Turchia, ha come scopo principale quello dı mantenere viva la memoria del genocidio del 1938, oltre che a sensibilizzare sulle questioni culturali ed ecologiche del territorio. La regione è infatti minacciata dal progetto Gap, un sistema di 22 dighe che rischia di sommergere il parco naturale del Munzur.
Tra un çai e l'altro, ascoltiamo la testimonianza dei rappresentanti del Kesk il più grande sindacato turco. In particolare incontriamo la formazione Egitim Sen, che si occupa in maniera specifica di educazione e cultura. Dopo aver sottolineato l'importanza dei rapporti internazionali tra i sindacati, l'attenzione si sposta sull'arresto delle 26 sindacaliste, avvenuto alla vigilia dell'8 marzo. Queste donne sono solo le ultime di una lunga serie dı vittime, dato che dal 1995 ben 35 persone appartenenti al Kesk sono state uccise, e dal 2000 almeno 42 sındacalisti di Dersim sono stati costretti al confino. Oltre a questo, sono 600 gli studenti universitari attualmente in carcere, colpevoli di aver manifestato per i propri diritti, tra cui quello dell'insegnamento in lingua curda.
Non contenti ıncontriamo anche i membrı dell'Accademia Alevita, nata un anno e mezzo fa. Dopo averci brevemente illustrato i fondamenti di questa affascinante religione millenaria, l'attenzione si sposta sul problema dell'assimilazione. Il governo turco sta infatti promuovendo un modello edulcorato della religione alevita, in modo da poterla trasformare in una dottrina vicina ad Ankara. Non è infatti un caso che l'Accademia sia stata chiusa il 12 febbraıo, in seguıto all'arresto della sua sua presidentessa, Aisel Dogan, accusata di separatismo.
Per concludere questa intensa gıornata dı incontri e çai, veniamo ricevuti da un'associazıone di avvocati che opera sul territorio. I rappresentanti ci spiegano come funziona l'assegnazione dei legali d'ufficio e quali sono i problemi che riscontrano più frequentemente, dalle accuse di collaborazionismo con il Pkk agli espropri condotti dal governo per il progetto Gap.
Maggiori dettagli circa questi incontri verranno forniti nel report che sarà steso al nostro rientro in Italia.
Dopo questa intensa giornata, ci sentiamo in dovere di rıngraziare il nostro interprete Francesco, che oggi ha dato il meglıo di sè.
Newroz, Pıroz Be!!
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