Al nostro arrivo ad Amed ci è giunta la notizia che il Newroz in programma per il giorno dopo, e che ogni anno accoglie circa 1 milione di persone, era stato ufficialmente rimandato al 21 marzo.
Le tre delegazioni appena giunte dall'Italia si sono quindi riunite per decidere come sostenere la lotta della popolazione curda. Un membro del Bdp ci ha proposto dı unirci ad una marcia di protesta e di avvicinamento al luogo del Newroz, che avrebbe avuto luogo la mattına seguente. Cırca 5 gruppi, dislocati in altrettante sedi del Bdp, si sarebbero mosse sfidando il divieto di Ankara di avvicinarsi alla spianata del Newroz, in modo da poter permettere lo svolgimento delle celebrazioni.
Questa mattına la nostra delegazione si è quindi recata alla sede del Bdp di Kayapinar, dove siamo stati accolti dai membri del partito e del Parlamento. Mentre i ragazzi più giovani scandivano slogan di protesta, una camionetta della polizia li intimava di fermarsi. Il clima di tensione che si respirava era dovuto anche al fatto che, durante la mattina, tre ragazzi erano finiti in ospedale a seguito delle ferite riportate dagli scontri con la polizia.
Abbiamo quindi iniziato una marcia pacifica guidata dal nostro striscione che recitava "lıbertà per Hatip Dicle". Nonostante questo, dopo circa un chilometro, un blindato della polizia, seguito da alcune camionette, ci ha costretti a fermarci.
Dopo una trattativa portata avanti dai membri del Bdp, è stato deciso di dividersi in piccoli gruppi, in modo da poter raggiungere la spianata del Newroz separatamente, senza così dare nell'occhio. Abbiamo raggiunto il luogo dei festeggiamenti con due taxi, ma già lungo la strada si vedevano i primi segnali degli scontri tra la polizia e la popolazione curda: cariche, blindati, elicotteri che minacciosamente scaricavano gas lacrimogeni sulle nostre teste e su quelle di coloro che volevano festeggiare il capodanno in pace.
Abbiamo quindi tagliato per i campı e finalmente siamo riusciti a raggiungere il luogo del Newroz.
Alla vista del nostro striscione siamo stati accolti da uno scroscio di applausi, che ci ha accompagnato fin sotto al palco. Gli scontri fuori dalla spianata non accennavano pero' a fermarsi, come testimoniavano le nubi di fumo nero e l'odore acre dei lacrimogeni. Per protesta contro l'informazione a senso unico della Tv di Stato sono state incendiate alcune postazioni mobili della televisione turca.
Nonostante questa situazione di paura e di incertezza, sembra che almeno tra le 500 e le 600 mıla persone si siano riversate nella spianata del Newroz per celebrare una ricorrenza che ancora una volta ıl governo turco ha tentato di proibire. A poco a poco la folla si è animata grazie anche alla presenza di ragazzi, giovani con gli abiti tradizionali, famiglie, nonni con bambini. Lunghissime fila di bandiere gialle, rosse e verdi sono state innalzate insieme a quelle del Bdp per decorare il palco. Quando ormai la piazza era gremita di gente, due autobus trionfanti hanno fatto il loro ingresso nella spianata. A bordo del primo c'era il sındaco di Diyarbakir, da sempre in prima fila nella lotta per i diritti del suo popolo, che è stato accolto da uno scroscio di applausi.
Nonostante le premesse la giornata, almeno fino ad ora (16 cırca, ora curda), è continuata in un clima di festa popolare.
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