35
giornalisti kurdi verranno processati ad Istanbul il 10 settembre
2012.
98
giornalisti kurdi, reporters, autori e collaboratori di testate sono incarcerati
nelle prigioni turche. La più grande operazione di detenzione degli ultimi anni
ha avuto luogo il 20 Dicembre 2011. 44 giornalisti sono stati arrestati e dopo 4
giorni, il 24 Dicembre, altri 35 hanno subito lo stesso destino. Vengono
mantenuti in custodia circa nove mesi prima di essere processati davanti ad un
tribunale.
Il governo
AKP ha perseguito una politica cieca nei confronti della questione kurda,
attuando arresti di massa che hanno coinvolto circa ottomila persone,
nell´ambito di un´operazione definita “KCK” (Unione delle Comunità Kurde). In
numerose province sono stati tratti in custodia rappresentanti del BDP, delle
organizzazioni della società civile, avvocati, giornalisti, sindacalisti,
studenti.
Durante i
raid eseguiti dalla polizia nelle redazioni giornalistiche sono stati
sequestrati numerosi materiali. E´ stata inoltre anche impedita la diffusione
del giornale Özgür Gündem.
Secondo le
accuse del procuratore, le seguenti azioni sono considerate come “crimine
organizzato” ed “attività terroristiche”:
-notizie riguardanti il terremoto
-notizie di ambito giudiziario
-notizie su molestie sessuali all’interno delle
Turkish Airlines (THY)
-notizie riguardanti manifestazioni
pubbliche
-conversazioni telefoniche con il direttore di
una testata o l´autore di una notizia
-conversazioni telefoniche con l´autore di una
notizia riguardo ai titoli di un giornale
-possesso di un tesserino giallo da giornalista
(in Turchia si ottiene il tesserino giallo
solo dopo aver lavorato come giornalista per un
minimo di un anno presso una testata
riconosciuta)
-discussioni, commenti e recensioni riguardo
al progresso dell´agenda politica turca
-possesso di un passaporto, viaggi
all´estero
-riscuotere le quote di iscrizione agli
abbonamenti alle testate giornalistiche
-per quanto riguarda la Compagnia di
Distribuzione Turkuvaz, che distribuisce tutti i giornali in Turchia,
raccogliere i proventi delle vendite dai singoli venditori
Risulta
perciò chiaro che le accuse e gli arresti non sono legittimi. Tutti i
giornalisti kurdi arrestati verranno processati con l´accusa di essere una
minaccia per il governo e le modifiche anti-democratiche che ha apportato, quali
le operazioni di arresti di massa, attacchi violenti alle manifestazioni, ecc.
Il BDP
invita l´opinione pubblica internazionale, i giornalisti, gli attivisti per i
diritti umani e i rappresentanti politici, alla solidarietà per i giornalisti
kurdi, allo scopo di promuovere un paese più democratico.
Se desideri
partecipare al processo come osservatore, comunicacelo.
In caso di necessità,
possiamo fornire un interprete durante il processo. Non esitare a contattarci.
Contatti mail:
diplo.bdp@hotmail.com
bdp.brussels@skynet.be
diplomasi.bdp@hotmail.com
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