In un
comunicato stampa appena rilasciato, l´Ufficio Affari Esteri del Partito
dell´Unione Democratica (PYD) invita al sostegno e alla protezione
dell’istituzione pacifica della regione kurdo-siriana
autogovernata.
"Le aree kurde in Siria, tranne la città di Qamishli, sono state recentemente liberate dal brutale regime di Assad e sono sotto il controllo kurdo”, dichiara il comunicato, aggiungendo che “il Partito dell’Unione Democratica (PYD), insieme agli altri partiti politici kurdi del Consiglio Nazionale Kurdo (KNC), ha congiuntamente deciso di proteggere e amministrare le nostre regioni. Questo accordo ha portato alla costituzione del Supremo Consiglio Kurdo, che si propone di proteggere le nostre legittime conquiste e consolidarle nella futura costituzione di una Siria libera e democratica”.
Il comunicato ha anche precisato: “Questa regione kurda liberata potrebbe fungere da oasi sicura e da punto di partenza per tutti i rivoluzionari siriani che hanno lo scopo di liberare il loro paese; perciò quest’istituzione democratica deve essere considerata in qualità di collaboratore per la costruzione di una Siria libera, democratica e unita nelle sue pluralità”.
Questa istituzione pacifica, ha sottolineato il comunicato, “non dovrebbe essere considerata come una minaccia per la stabilità regionale e globale ma come un contributo costruttivo alla democrazia, alla pace e alla stabiltà dell’area”. “I kurdi non sono separatisti e non hanno mai avuto intenzioni a tal riguardo. Ciò per dichiarare che il nostro obiettivo è autogovernare democraticamente le nostre regioni entro i confini geopolitici della Repubblica Siriana. La nostra missione è fare la nostra parte nella costruzione del futuro della Siria”.
Concludendo la dichiarazione, il PYD ha affermato: "Crediamo che i kurdi siano parte integrante della stabilità e dell’ordine della regione. Comunque, poiché il futuro della Siria sembra cupo, il sostegno e la protezione dei kurdi siriani da parte della comunità internazionale è una necessità urgente”.
Ed è per questa ragione che il PYD "invita quindi le comunità regionali ed internazionali, quali le Nazioni Unite, l’Unione Europea e il mondo libero, con le loro responsabilità morali, a sostenere e a proteggere l’istituzione pacifica della regione kurdo-siriana autogovernata“.
ANF / NEWS DESK
"Le aree kurde in Siria, tranne la città di Qamishli, sono state recentemente liberate dal brutale regime di Assad e sono sotto il controllo kurdo”, dichiara il comunicato, aggiungendo che “il Partito dell’Unione Democratica (PYD), insieme agli altri partiti politici kurdi del Consiglio Nazionale Kurdo (KNC), ha congiuntamente deciso di proteggere e amministrare le nostre regioni. Questo accordo ha portato alla costituzione del Supremo Consiglio Kurdo, che si propone di proteggere le nostre legittime conquiste e consolidarle nella futura costituzione di una Siria libera e democratica”.
Il comunicato ha anche precisato: “Questa regione kurda liberata potrebbe fungere da oasi sicura e da punto di partenza per tutti i rivoluzionari siriani che hanno lo scopo di liberare il loro paese; perciò quest’istituzione democratica deve essere considerata in qualità di collaboratore per la costruzione di una Siria libera, democratica e unita nelle sue pluralità”.
Questa istituzione pacifica, ha sottolineato il comunicato, “non dovrebbe essere considerata come una minaccia per la stabilità regionale e globale ma come un contributo costruttivo alla democrazia, alla pace e alla stabiltà dell’area”. “I kurdi non sono separatisti e non hanno mai avuto intenzioni a tal riguardo. Ciò per dichiarare che il nostro obiettivo è autogovernare democraticamente le nostre regioni entro i confini geopolitici della Repubblica Siriana. La nostra missione è fare la nostra parte nella costruzione del futuro della Siria”.
Concludendo la dichiarazione, il PYD ha affermato: "Crediamo che i kurdi siano parte integrante della stabilità e dell’ordine della regione. Comunque, poiché il futuro della Siria sembra cupo, il sostegno e la protezione dei kurdi siriani da parte della comunità internazionale è una necessità urgente”.
Ed è per questa ragione che il PYD "invita quindi le comunità regionali ed internazionali, quali le Nazioni Unite, l’Unione Europea e il mondo libero, con le loro responsabilità morali, a sostenere e a proteggere l’istituzione pacifica della regione kurdo-siriana autogovernata“.
ANF / NEWS DESK
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